1. Il ricatto (6) -Epilogo-


    Data: 25/05/2019, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele

    ... impiastricciarmi i capelli, colare sulla catenina regalatami da mio marito. Era un momento intenso. Sentivo la mia fica dilatarsi, in parte sazia ma ancora eccitata. Sullo schermo si vedeva Giorgia giacere abbracciata al suo ragazzo e anche in camera di Lorenzo, a pochi metri da quei due, il lussurioso "incendio" avvampato dal nostro triangolo stava stemperandosi. Io e Matilda ci staccammo. L'incanto scemò. Mi ripulii dallo sperma con i pantaloni del pigiama e uscii da quell'alcova, in mutande e canottiera, diretta verso il bagno. Mi fiondai dentro la doccia e lavai via tutto quell'odore di sesso dal mio corpo. Ripensavo a quanto mi fosse piaciuto assistere all'amplesso di mia figlia col suo fidanzato e tutto faceva capo a una sola considerazione: ero una troia incestuosa e viziosa. Avevo scoperto il sesso in una forma perversa e capace di procurarmi un piacere estremo e irresistibile. Era come se il vaso di Pandora si fosse stappato e niente potesse più rientrarvi. Non sarei mai tornata quella di prima ma -potevo modificare il mio futuro-. Tornai sotto le lenzuola. Paolo si rigirò: "Che ore sono?" domandò assonnato. "Dormi che è tardissimo". Sussurrai al suo orecchio. La vigilia di Natale la passammo a fare compere e consegnare strenne a qualche amico oltre a scambiarcele fra noi. Tradizioni belle e barbose al tempo stesso. A sera, quando ci riunimmo, eravamo tutti stremati. Avevamo comperato diversi tipi di sushi e gamberi in tempura (Paolo è religioso e non voleva si ...
    ... mangiasse carne). Io ero seduta di fronte a Giorgia che aveva un'aria distesa, solare. Non sentivo più i suoi occhi, come cani aizzati contro di me. Si era messa la minigonna e notai come suo fratello le fissava il fondoschiena. La cosa m'infastidì e nuovamente mi domandai (come nel caso di Matilda) se si trattasse di gelosia. Non capivo cosa mi stesse accadendo. Dopo la cena passammo allo spumante, poi al caffè e ai liquori. Mi cadde il cucchiaino da caffè e mi chinai sotto la tavola per raccoglierlo. Chinandomi vidi chiaramente la mano di Robert posata sulla coscia di Giorgia. Niente di volgare o inappropriato visto che si parla di fidanzati. Tuttavia qualcosa, un demone inopportuno, iniziò ad agitarsi dentro di me. Non so se quella sensazione fosse dovuta a un pizzico di ebbrezza conseguente ai brindisi oppure, forse, agli eventi degli ultimi mesi, ma arrivò un'ondata di eccitazione. Ormai non riuscivo a contenerla. Mi capitava sempre più spesso e nei luoghi più impensati. Mi venne in mente Lorenzo che mi fotteva su quel tavolo, davanti a tutti, in quello strano sogno di molto tempo prima e divaricai leggermente le gambe. Guardavo Giorgia scambiare occhiate complici con il suo ragazzo e desiderai poter vedere quel che stava accadendo sotto la tovaglia da quella parte del tavolo. Feci cadere un tovagliolo di proposito per potermi abbassare di nuovo e sbirciai. La mano di Robert le stava solleticando il cotone delle mutandine. La stava tastando per bene davanti a me, a noi. Non ...
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