1. Io e giorgio


    Data: 31/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: allthom

    (N.B. I nomi ed alcune delle circostanze le ho leggermente modificate per proteggere la privacy delle persone che cito)
    
    Erano le 5 ed un quarto del pomeriggio quando sulla porta del mio ufficio si affaccio’ in tutto il suo splendore di completo blu, camicia con gemelli e cravatta regimental, l’avvocato Tinelli (socio più giovane dell’augusto studio professionale con cui collaboravo all’epoca).
    
    “Tommi a che ora avevi in mente di andartene oggi?”
    
    “Verso le 6, le 6 ed un quarto, ha telefonato l’architetto Ravelli ed ha rinviato il suo appuntamento per discutere la causa della settimana prossima”
    
    “...appunto ti volevo chiedere un favore: come ti ha detto Renato (uno degli altri soci) abbiamo intenzione di assumere il nipote del senatore Frinelli, ti spiacerebbe fargli tu il colloquio oggi pomeriggio? A me e’ capitato un contrattempo a casa…”
    
    “...vabbe dai ma ora non mi posso pure mettere a fare i colloqui, mica sono il capo di nulla qui dentro, ho a malapena la mia stanza…”
    
    “...vabbe’ che c’entra, anzitutto io ho da fare, ti sto chiedendo un favore, poi si tratta di un proforma visto che avremmo gia deciso di assumerlo, certo se si tratta di un ritardato magari siamo ancora in tempo a rimangiarci la parola, diciamo che mi fido del tuo fiuto…”
    
    “E’ inutile che tenti d’allisciarmi, tu c’hai voglia di andare a giocare al dottore e all’infermiera con la nuova fidanzata ed io “pobero sghiavo negro” mi tocca sobbarcarmi la marchetta dello studio e magari trovarvi ...
    ... pure una via d’uscita...VABBE’ morti di sonno che non siete altro, beninteso il tutto e’ a buon rendere…”
    
    “...beninteso…”
    
    “...ma poi che gli dovremmo far fare a ‘sto tizio?”
    
    “...’sto tizio c’ha un nome ed un cognome, chiedili a Tiziana la mia segretaria, beh da quel che ho capito il ragazzo è laureato in giurisprudenza ma vorrebbe darsi al giornalismo...ma vedi tu io mi fido del tuo buon senso…”
    
    Il senatore Frinelli era un politico in ascesa nel partito di maggioranza relativo dell’epoca, il suo nome circolava come candidato alla presidenza di un’importante autorità, essere in buoni rapporti con lui non poteva che fare comodo allo studio.
    
    Non riuscivo ad immaginare come potesse essere questo fantomatico nipote.
    
    Alle 6 meno cinque ciabattando con il suo bel tacco 12 la segretaria mi annunciò l’arrivo del tizio, nome Giorgio.
    
    Gli feci fare una decina di minuti di anticamera mentre sistemavo le ultime pratiche e poi andai a prenderlo in sala d’attesa, visto che nel frattempo lo studio si stava svuotando.
    
    Di sicuro era molto casual almeno nel vestire, portava dei jeans una camicia sbottonata, il fisico tendeva al paffuto, i capelli erano ricci e lunghi a caschetto ed incorniciavano un bel viso dalle guance piene e con un simpatico paio di occhiali dalle lenti tonde.
    
    Lo feci accomodare davanti a me ed iniziammo a parlare, un cosa che mi colpì immediatamente era il continuare a fissarmi e tenere l’attenzione su di me guardandomi dritto negli occhi.
    
    I ...
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