Io e giorgio
Data: 31/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: allthom
... suoi occhi profondi si piazzarono esattamente dentro i miei per tutto il tempo del colloquio, mi feci raccontare di lui della sua vita nella piccola città borghese da dove veniva, degli studi e dei suoi sogni di vita e aspettative per il lavoro, il tutto in oltre un’ora e mezza di colloquio...e pensare che volevo cavarmela con al massimo 15 minuti di impegno.
Insomma si era fatto tardi, per accorgersene fu sufficiente il palesarsi della guardia giurata che aveva il compito di chiudere lo studio.
Una volta in strada si era nel pieno dell’ora di cena, a quel punto mi sembrò quasi naturale chiedergli:”Beh come stai messo qui a Roma? Hai una casa? Stai in albergo?”
“Seeee spero di potermela permettere dopo qualche stipendio una casa, per il momento il segretario di mio zio mi ha rimediato una stanza privata nel dormitorio di un convitto religioso, sono circondato da frati e preti che studiano all’università pontificia, non puoi capire che palle che mi faccio...senti piuttosto, se non hai di meglio da fare ti va di farmi compagnia a cena? oramai è tardi per mangiare al refettorio del convitto, li si cena come in ospedale ed io non ho voglia di mangiare da solo...c’e’ una pizzeria decente qui intorno?”
Detto fatto e visto che pure per me si era fatto tardi decisi di fargli compagnia e approfondire la conoscenza.
Sicuramente mi interessava anche quel viso rotondo e quello sguardo dolce dietro gli occhiali tondi, di fisico non sembrava male, leggermente più basso di ...
... me, aveva appena un accenno di pancetta, i modi erano aggraziati, la conversazione sveglia, insomma valeva la pena di spenderci ancora un’oretta o due in compagnia.
La cena fu tranquilla, buoni i fritti e la pizza, meglio la conversazione, durante tutto il tempo che rimanemmo a tavola, di quando in quando sentivo i suoi piedi urtare i miei, ma facevo volontariamente finta di niente. All’uscita della pizzeria mi offrii di accompagnarlo in macchina al collegio e ci avviammo al parcheggio multipiano vicino all’ufficio.
Di fronte alla macchina parlando ci fermammo ancora e li fu un attimo, ci trovammo uno di fronte all’altro, i nostri sguardi si incrociarono le nostre bocche erano a non più di 15 cm l’una dall’altra e lui mi baciò...meglio provo a baciarmi, sorpreso dal movimento repentino della sua testa infatti avevo spostato indietro la mia e la nostre labbra si erano appena sfiorate, allora mi lancia in avanti con il viso, lui fermo mi attese e finalmente ci baciammo come un bacio deve sempre essere dato, sulle labbra.
Lui mi si strinse addosso, io lo spinsi verso il fianco della macchina e piazzai la mia gamba in mezzo alle sue, spingendo forte il mio bacino contro il suo.
Rimanemmo a baciarci così per qualche minuto poi riprendendo fiato lui mi disse: “ci speravo”.
“in cosa?”
“che ti piacesse baciarmi…”
“dai che ti riaccompagno a casa”
Montati in macchina mi mise una mano sulla gamba destra e non faceva altro che farla scorrere dal ginocchio al pacco e ...