Galeotto fu de andrè
Data: 02/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: birbante58
Galetto fu De Andrè Dopo le varie vicissitudini del ritorno a casa, tutto tornò come sempre: di giorno ci sentivamo in ufficio di sera chiacchieravamo in cam, poi finiva come sempre a tarallucci e vino, ovvero con le mani o altri giocattoli che trastullavano i nostri sessi. A me piaceva vederla per intero, mentre il suo viso mostrava tutti i segni del godimento, mentre si toccava le tette e il grilletto o si penetrava profondamente con il suo amichetto che entrava e usciva madido del suo miele. Era bellissima così, la adoravo mentre godeva, il suo piacere era il mio piacere. La fregna aperta, il grilletto titillato dalle sue mani o dalla punta del cazzo finto, l’altra mano che strizzava forte i capezzoli, e io con l’uccello durissimo in mano che godevo di questo spettacolo menandomelo piano per non venire troppo in fretta. Quando le sue urla sommesse raggiungevano l’apice, anche io arrivavo all’orgasmo e spesso schizzavo sullo schermo sperando quasi che la mia sborra passasse di là a lei che si leccava le labbra pensando quasi di assaporarla. Era palese che non avrebbe potuto continuare così, infatti decidemmo di vederci, dovevamo organizzare il futuro visto che la distanza che ci separava era davvero tanta e non era per niente facile incontrarci per stare insieme. Decidemmo si provare a metà strada, era estate e non sarebbe stato facile trovare un hotel che ci ospitasse in una città importante, ma a forza di dai e dai, trovai un tre stelle in riviera lontano dal mare che ...
... aveva una stanza libera solo per il giorno che ci interessava, mi raccomandai di far trovare pronta la stanza per le dieci raccontando che ero in giro per affari e molto stanco (una balla qualunque, chissà perché poi mi sono creato tanti problemi). Arrivai ovviamente per primo essendo in auto e la andai a prendere in stazione, quando scese dal treno mi corse incontro e mi baciò con foga i suoi occhi come braci ardenti, dimostravano tutta la passione e il desiderio, le infilai la lingua in bocca e incurante degli sguardi le palpai profondamente il culo e nel sottopassaggio della stazione feci altrettanto con il monte di venere e strizzai le tette facendola grufolare di piacere. Lei mi palpava il cazzo da sopra i pantaloni facendomelo tirare allo spasimo e meno male che avevo una cartella per nasconderlo se no vi lascio immaginare il mio imbarazzo per le strade! Arriviamo in hotel e ci dicono che la stanza sarebbe stata pronta nel pomeriggio, imbufalito rispondo che ero stato chiaro nella prenotazione, la stanza mi sarebbe servita di giorno e non di notte! Mi chiesero gentilmente di tornare tra mezzora e ce ne andammo contrariati. Le proposi un giro in auto , ma non feci neanche in tempo a mettere in moto che lei cercò di aprirmi i pantaloni; la fermai subito perché era giorno e avrebbero potuto vederci, così mi dedicai io allo strofinamento della sua fica e delle sue tette che dimostro di gradire moltissimo visto che se ne venne gridando mentre aveva un dito nella fica che la ...