la mia prima volta dopo lui
Data: 02/06/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Soledeicaraibi
... che saremmo ritornati ancora. Durante il ritorno a casa decidemmo di non andare in spiaggia il giorno dopo: Anna volle invitarci a cena nella sua splendida casa e aveva bisogno della giornata libera per organizzare; le altre signore le avrebbero dato volentieri una mano per poi per poi ritornare alle rispettive case per darsi una sistemata e ripresentarsi di li a poco. Ci ritrovammo tutti li, intorno al tavolo rotondo finemente apparecchiato, fummo proprio brave. Prendemmo posto in maniera casuale ed io mi ritrovai con Ilario, marito di Marta, alla mia destra e con Francesco, marito di Flavia, alla mia sinistra. Tutti a farci i complimenti sui nostri abiti. Io indossai per l’occasione un tubino con bretelline, lungo fino al ginocchio, di colore blu. Anche Anna indossava qualcosa di simile, mentre Flavia e Marta indossavano gonne con camicetta. Sono astemia ma non so quanto bevvi quella sera, e non solo io, mi pare di ricordare. A fine serata tutte ad invocare i pasticcini ed il caffè. Anna rispose che non c’era fretta e che anzi, era giunta l’ora di mettersi comodi in salotto, richiamando a se Flavia e Marta in cucina. Non so se a causa del vino o cosa altro ma di colpo l’atmosfera cambiò; in salotto mi ritrovai in piedi al centro della stanza, circondata dai maschi. Mi sentii accarezzare le braccia da dietro: era Francesco! Mentre le sue mani andavano su e giù continuava a complimentarsi per il mio decoltè; mi disse che le mie tette erano qualcosa di pauroso e che non si ...
... poteva fare a meno di toccarle. Anche Valerio e Ilario ci misero del loro cominciando a palparmi. Rimasi impietrita: mai avrei pensato che avrei potuto trovarmi in una situazione del genere, così cercai immediatamente lo sguardo di lui, avevo bisogno che mi dicesse cosa avrei dovuto fare ma, soprattutto, come avrei potuto venire fuori da quella situazione. Ma il viso di lui non faceva trasparire nulla e d io allora lo guardai con più insistenza, con occhi quasi imploranti ma niente; quell’intrecciarsi di sguardi sembrava lungo un eternità eppure credo che di fatto durò solo pochi secondi. Francesco se ne accorse e, con garbo e lentezza, ma inesorabilmente, arrivò alle bretelline, le tirò verso l’esterno e il vestito formò un piccolo mucchietto di stoffa intorno ai miei piedi. Cazzo! Pensai tra me e me, rimanendo immobile per la situazione creatasi, cominciando a crocifiggermi per aver avuto la brillante idea di indossare un perizoma in luogo delle mie belle e ampie mutandine. Sono una donna e certi sguardi maschili li so decifrare: pensai che di li a poco per me sarebbe finita se non fosse intervenuto lui. Poi ebbi un sussulto perché mi ricordai delle mie amiche, dove cavolo erano finite? Perché non ritornavano in sala? Non ebbi il tempo di formulare una risposta che mi sentii delicatamente sollevata di peso. Di istinto, per autodifesa forse, mi venne in mente di chiudere gli occhi. Il mio culo toccò qualcosa di soffice e capii che mi avevano adagiata su un letto; mi partì il ...