Ogni maledetto weekend (parte terza)
Data: 03/06/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Stalio
... diceva di avere una ricevuta da firmare, così l'ho fatto salire. Io ero in accappatoio con i capelli bagnati, e sono uscita sul pianerottolo per non farlo entrare in casa. Lui, un uomo sulla quarantina, quando mi ha vista è rimasto a bocca aperta, non diceva niente ma mi guardava con desiderio, poi: "Caspita, signora, è così che ci si presenta ad un povero postino in astinenza?" Mi si è avvicinato per farmi firmare, poi è successo tutto all'improvviso: mi sono ritrovata con le spalle contro il muro, l'accappatoio aperto e lui in ginocchio che mi leccava la micina. Il primo orgasmo è arrivato così, poi si è tirato su, mi ha girato, fatto poggiare le braccia contro il muro, e da dietro mi ha penetrato. Mi ha scopato in quella posizione, facendomi venire a ripetizione, alla fine mi ha sborrato in bocca."
"Cazzo Elena, sul pianerottolo di casa? Ti ha visto qualcuno?"
"No. Sapevo che i nostri dirimpettai non erano in casa."
"Aspetta, io ero lontano. Come hai fatto?"
"Ci ho pensato anch'io a questo: probabilmente è stato il fatto di sapere che ancora mi amavi, nonostante tutto. Credo sia bastato quello. Ed ha funzionato anche dopo, la sera."
"La sera?"
"Mi ha cercata il ragazzo della pizzeria, il primo. Gli avevo lasciato il mio numero di cellulare."
"Dove vi siete visti?"
"Qui a casa nostra."
"Elena, a casa? Sul letto dove dormo io?"
"Non sul letto, su questo divano."
"Cazzo Elena, con tutti i posti che ci sono proprio a casa dovevi farlo ...
... venire?"
"Scusami, ma qui in casa tutto mi parla di te, e prima che arrivasse ho messo una tua foto bene in vista, ed ha funzionato."
"Lasciamo perdere va': continua con il racconto."
"Basta, sai tutto, proprio tutto."
"Tutto, mi hai detto tutto?"
"Ti ho detto tutto."
"Sei sicura? Non ti stai scordando niente?"
Elena diventò subito rossa, poi: "Veramente ci sarebbe ancora qualcos'altro, ma mi vergogno."
"Dopo tutto quello che mi hai detto ti vergogni ancora di qualcosa?"
"Si, perché è diverso, ci eravamo appena rappacificati, effettivamente me la potevo risparmiare. Ma quando l'ho visto è arrivata la solita vampata di calore, e non ho capito più niente."
Facendo lo gnorri: "Chi è questo, di grazia?"
"Stamattina, il figlio del direttore dell'albergo."
"Ecco, se non me lo confessavi avrei pensato: chissà quanti altri uomini mi sta nascondendo. Che non mi stavi dicendo tutta la verità.
Vi ho visto in ascensore e poi in camera."
"Cosa? Cosa hai visto?"
"La tua performance col figlio del direttore."
"Come hai fatto? Tu hai visto tutto?
"Ho fatto, non ti preoccupare, si, tutto."
"E cosa hai provato? Mi interessa."
"Non mi sono arrabbiato, ma ho capito che è un comportamento che tu non riesci a controllare. È così?"
"Si, a meno che non scappi via. Come facevo prima dell'avventura al centro commerciale. Ma poi le conseguenze erano: mal di testa, nervosismo, voglia di non far niente, depressione. Mi sentivo uno straccio perché agivo ...