1. 11 - La Casa


    Data: 03/06/2019, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... continua. Siamo stati in grado di dargliene fino a poco fa, quando le nostre abitudini ci portavano a venire qui ogni fine settimana. Ma adesso i nostri figli sono grandi, non hanno piacere di passare il sabato e la domenica con i genitori, e inevitabilmente siamo venuti molto meno. Però ci tengo che la casa sia abitata e accudita da qualcuno. Non voglio speculare su di lei".Con un braccio descrisse un movimento circolare a indicare tutto quello che le circondava."Vede anche qui: il prato avrebbe bisogno di essere tagliato, gli alberi di essere. Ci sono mille lavori da fare per mantenere una casa come questa, difficili da eseguire con continuità se si abita distante".Percorsero ancora qualche metro in silenzio."Poi è vero - ammise Barbara - che in questa casa sono capitati degli episodi che mi hanno lasciata un po' amareggiata. Niente di grave, non è stato ucciso nessuno; non troverai dei fantasmi che vagano per casa. Dico solo che non ho più estremo piacere a venire qui".Michela era un po' perplessa. Cosa poteva essere successo di così grave che avesse indotto Barbara e suo marito a liberarsi di una casa così bella?Era molto curiosa ma non poteva chiederglielo direttamente.Arrivarono ad una radura.Barbara sorrise e indicò con la mano uno spiazzo tra gli alberi che sembrava essere disegnato con un compasso."Questo - disse - per me e mia sorella quando eravamo bambine era un posto magico. Eravamo convinte, o meglio, facevamo finta di essere convinte, che questo fosse il ...
    ... punto di ritrovo per le creature del bosco durante la notte. Abbiamo passato giorni e giorni a giocare qui, fingendo di inseguire folletti e nani".Guardò verso Michela e sorrise: "A dirla tutta, in età più adulta questo è stato proprio il posto in cui io ho conosciuto mio marito".Il tono con cui Barbara aveva pronunciato la parola “conosciuto” non lasciava dubbi su quale dovesse essere la reale interpretazione del suo significato.Michela passò diverse ore a pulire tutta la casa. Erano mesi che nessuno ci metteva mano e si vedeva.Alla fine della giornata, in ogni caso, non era riuscita a rendere abitabile niente di più che una stanza da letto e la cucina.Pazienza, era comunque un inizio, soprattutto perchè in quei primi giorni non avrebbe potuto contare su Paolo, bloccato in città dal lavoro.Era comunque molto soddisfatta: la casa era bella, il tempo era dalla sua parte, e finalmente stava lavorando per qualcosa in cui credeva veramente.Aveva già immaginato un utilizzo nuovo per la stalla, ad esempio: il grande spazio si prestava perfettamente per le sue sculture e per i suoi dipinti.Organizzandolo come laboratorio, avrebbe potuto creare tutto quel casino che le serviva per la sua arte.Si recò proprio nella stalla. Era affascinata da tutti gli oggetti che la componevano.Per lei, nata e cresciuta sempre in città, era tutto molto nuovo. Certi oggetti li aveva visti solo nei film o nelle vecchie foto.Si avvicinò ad un grosso oggetto coperto da un lenzuolo bianco.Prese il lenzuolo in ...