Matilde 02-17 - quasi lesbica
Data: 04/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Alex46
... fino a raggiungere la figa, ancora palpitante dell’orgasmo appena passato. Non si cura neppure di vedere se protesto o no e mi caccia la lingua dentro.
All’inizio mi dà un po’ fastidio, perché sono ancora troppo sensibile: però non voglio deluderla. Così resisto al lieve disagio, per vederlo ben presto trasformarsi in piacere, quindi in voglia ancora.
Infatti, dopo qualche minuto di leccate, sento che mi si costruisce un’altra esplosione.
Anna è bravissima a esercitare la pressione giusta, la varia solo quando sente il genere di risposta che le do.
Ed ora vorrei che tutto questo durasse a lungo, per cui lei va leggera. Poi commette l’errore, non so quanto voluto, di infilarmi un dito dentro, continuando a leccarmi. Io allora non resisto e le orgasmo in faccia, stringendole la testa con le cosce.
- Aahh! – riesco a dire venendo.
Questa donna mi sta spremendo, riesco a pensare. Poi mi abbandono, a occhi chiusi, senza preoccuparmi di cosa fa lei.
Anna si sdraia accanto a me, mi mette il volto sul collo, come per annusarmi, poi sta lì, quieta, ad aspettare che io mi riprenda. Riesce a bagnarmi il collo con il fradicio della sua faccia».
- Ah, dunque non lo fai solo con me... pensavo di avere l’esclusiva, quando ti assenti e sembra che non ci sia più nessuno attorno a te – la interrompe Michele – prima godi come una troia, poi lasci gli altri a bocca asciutta...
Debra lo guarda, sorride come sa fare lei, un misto di gioia e di promessa sbarazzina, ...
... poi continua senza rispondere, tanto sa che Michele pensa tutto fuorché quello che ha detto.
- È perché la fai godere troppo, caro mio – intervengo prima che Debra ricominci a raccontare.
«Comincio a sentire di avere ancora qualche energia. Anna mi ha sedotta, non so quanto sia lesbica o bisessuale, non so nulla di lei. Ma vedo che non vuol dire niente di sé, vuole semplicemente fare sesso. E che sesso sia.
Mi afferra da dietro le spalle e mi trascina con sé in modo da farmi ritrovare sdraiata sopra di lei.
Ci baciamo ancora, un bacio assai bagnato e lascivo. Io mi sto a poco a poco ricaricando e un bacio così contribuisce ad abbreviare i tempi. È certo il mio turno, adesso devo essere io a farla godere.
Le restituisco la visita accurata che lei mi ha fatto prima, con tanto di bacio bagnato giù per la pancia fino alla figa fradicia, che è lì che aspetta. Con due dita gliel’apro un poco, la ispeziono come un oggetto raro e prezioso, le lascio cadere altra saliva dentro, le sputo dentro».
- Debra, stai descrivendo questo bacio in modo tale che ci riempi di gelosia. Tu non puoi aver provato tutto questo senza di noi... – quasi piagnucolo io.
- Invece sì che posso. Certo, ho cercato di godere e il più possibile. Era l’unica cosa che mi restava.
- Sì, ma quel bacio, quella Anna... è troppo!
- E questo è ancora niente, cara! Vuoi che vada avanti?
- Certo che lo voglio.
«Lei ormai mugola di piacere, si vede che non aspetta altro che io la porti alla ...