Punti di vista
Data: 19/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: mtbp, Fonte: Annunci69
... racconti erotici. Certo, leggere racconti erotici quando ti trovi sola a casa e senza la possibilità di sfogarti con qualcuno, non è bello, specialmente se quel qualcuno, ovvero mio marito, torna sempre stanco dal lavoro. Il sito oltre ai racconti dava la possibilità anche di fare incontri e conoscere persone. Ne conobbi virtualmente alcuni, bei ragazzi che scrivevano anche bene, fino a quando un giorno, non ricevetti un messaggio di un tipo. Guardai le sue foto, sembrava proprio un bell’uomo, aveva però qualcosa di familiare, di già visto. Mi invitò a leggere un suo racconto e io lo feci. Essendo un’amante della lettura non potevo certo dire che fosse un gran scrittore, però apprezzai molto l’impegno, così mentii dicendo che il racconto mi era piaciuto molto. La cosa però, purtroppo, non finì là, il tipo scrisse altri racconti, tra l’altro scritti veloci e male, ma siccome in fondo mi stava simpatico per l’impegno che ci metteva, mentii ancora una volta, dicendogli che era davvero molto bravo. L’apoteosi avvenne quando pubblicò il suo ultimo racconto, dove narrava la storia di una povera casalinga repressa che aveva conosciuto un uomo autoritario e sicuro di se, uno spaccone insomma, che portava la poverina all’apice di un piacere che mai aveva vissuto prima. Il racconto mi fece ridere, ma rileggendolo mi colpì qualcosa a cui non avevo fatto caso prima, ovvero la somiglianza fisica della protagonista con me. Bionda, capelli raccolti, sportiva, piccolo seno con un bel culo… ...
... mmh, qualcosa non quadrava. Riguardai il profilo e le foto del presunto scrittore, in una foto indossava un paio di scarpe che già una volta avevo visto da qualche parte. “Si, ma dove?”, mi chiesi. Erano di un colore sgargiante, di quei colori che non vedi spesso in giro. Così, per caso, aprii il radar e mi accorsi che quel presunto scrittore, abitava vicino casa mia. In quel momento mi tornò in mente dove avevo visto quelle scarpe e quel petto nudo.
LUI: Da quel momento iniziammo a chiacchierare, lei si apriva sempre di più, passarono giorni, settimane, un mese, poi caso volle che mia moglie dovette andare qualche giorno da sua madre e io rimasi solo a casa. Era giunto il momento di provare, ora o mai più. Sapevo molto di lei, sapevo soprattutto i suoi orari lavorativi e sapevo perciò, quando lei poteva essere libera. Le proposi un caffè, a mezzogiorno, in un paese poco distante dal nostro ma raggiungibile facilmente con il trenino che passava dal nostro paese, visto che lei non aveva la macchina. Lei accettò. All’orario stabilito l’aspettai seduto dentro al bar della stazione dove lei sarebbe dovuta arrivare. Il cuore mi tremava a mille, sapevo che sarebbe stato un colpo anche per lei, ritrovarsi un “conoscente” piuttosto di uno sconosciuto. Infatti quando entrò la sua espressione cambiò immediatamente, fu di stupore e di paura al tempo stesso. Finsi stupore anche io, incrociammo i nostri sguardi, lei imbarazzata e intimorita tirò dritto verso il bancone, chiese un caffè ...