Come parlarne - Capitolo VII
Data: 09/06/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti
... che non voleva fare nulla per allontanarmi…?” “Infatti,” commentai ridendo, “non vedi che cerco di avvicinarti?” Rise anche lei: “Ti punirò per questo…” “E come intendi farlo?” “Lo saprai al momento opportuno” rispose. Poi un ghigno compiaciuto e malefico apparve sul suo viso: “O forse lo saprai quando sarà già troppo tardi…” Sorrisi, ma dentro mi preoccupai. Il giorno dopo decidemmo di trovarci al bar. La vidi da fuori attraverso il vetro quando arrivai. Stava molto bene con la gonna corta in jeans e la camicetta bianca. Pensai invece che le strausate Adidas bianche, ormai tendenti al grigio, avessero fatto il loro tempo. Ma a quanto pareva ne era innamorata, perciò non le avrei detto nulla. In quel momento non potevo avere alcuna idea di ciò che aveva in mente per quelle scarpe. Sapevo invece cosa aveva in mente Francesco, che trovai seduto al tavolo con Debora, in una chiara missione di socializzazione. Era un ragazzo molto affascinante e attraente e aveva un discreto successo con le ragazze. Aveva una faccia pulita, un sorriso bonario, ma anche uno sguardo intelligente. Tutte doti che gli avevo sempre invidiato. Si diceva addirittura che gli si fossero aperte certe porte anche con donne molto più grandi, già sposate e con dei figli. Eppure Debora sembrava non subire il suo fascino, piuttosto mostrava di esserne infastidita. Arrivando da dietro, Francesco non si accorse di me, al contrario di Debora che comunque fece finta di nulla. Lo colsi così nel pieno del suo ...
... discorso: “… dovresti cercare di essere più aperta, di mente dico, come già ti ho detto altre volte, se ti aprissi di più, potresti scoprire che attorno a te ci sono persone migliori e più… dotate, che ti darebbero ciò di cui hai davvero bisogno, più di quanto potrebbe mai fare un certo sfigato… Davvero continuo a non capire cosa ci trovi in lui…” Debora sbuffò, infastidita. Poi scosse la testa, scocciata: “Fammi capire una cosa. Quanto tempo hai intenzione di perdere ancora dietro a me?” “Tutto quello che serve per farti capire cosa ti posso dare…” “Ti sei fatto un’idea di quanto tempo è passato da quando ci provi con me?” “Sì, è dalle medie che ci provo, ma non mi importa del tempo passato, perché vedo un futuro tra te e me… Lo sfigato non ha nulla da darti… che invece posso darti io, dico…” Debora alzò la voce, rabbiosa, fissandolo negli occhi: “Quindi mi stai dicendo che sono quattro anni che provi a portarmi a letto senza riuscirci e hai il coraggio di chiamare lui sfigato?” domandò, puntando l’indice su di me. Alcuni clienti del bar si voltarono, attratti dal suo tono, e assistettero alla scena. Francesco fu sorpreso, voltandosi, di vedermi e Debora ne approfittò per rincarare la dose, alzandosi in piedi, con tono sprezzante: “Tu mi supplichi da quattro anni di venire a letto con te, ma la risposta è sempre un no! NO! E NO! Ma ti permetti di dare dello sfigato ad un ragazzo che, al contrario di te, mi può portare a letto quando vuole? Sai cosa vuol dire sfigato? Te lo dico io: ...