1. La Baronessa


    Data: 10/06/2019, Categorie: Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    Questa storia comincia in maniera molto banale: con una giornata di lavoro andata a male per un temporale improvviso.Doveva essere una giornata semplice, tranquilla, un giorno di shooting per un catalogo di vestiti in una villa che veniva solitamente affittata per eventi e matrimoni, nel giorno di chiusura.Una di quelle giornate di lavoro che alcune in agenzia disdegnavano perché non si trattava di Grandi Firme o Prestigiose Riviste Di Alta Moda, e invece per me erano mera fonte di guadagno, senza mai ambire a chissà che celebrità.La villa si trovava quasi sulle rive di un lago che quel giorno era di un colore ben poco invitante, dal quale potevi aspettarti che uscisse un qualche mostro squamoso, il cielo grigio, con qualche sporadico brontolio. Nonostante il pericolo di pioggia, la giornata andava benissimo per fotografare, la luce era diffusa, pochi problemi di ombre, e tutta l'illuminazione necessaria riempiva il furgone.Eravamo arrivati, accolti da uno dei responsabili della villa e ci eravamo accomodati in una saletta di servizio con bagno adibita a camerino improvvisato. Una agitatissima tizia continuava a girarmi attorno per l'inevitabile trucco e mi ero già vestita con l'abito dei primi scatti."Se va tutto bene, non ci vorrà moltissimo" disse scrutando il cielo la fotografa, conscia che le aspettative artistiche per quel catalogo non fossero eccessive. Un lavoro fatto bene, professionalmente, non "arte".Correzione luci, bilanciamento bianco, una prova, sistema quello ...
    ... spot, e...BOOOOMM!!Un lampo unitamente a un tuono fortissimo, e giù le secchiate dal cielo. Elettricista che stacca ogni luce, telo cerato buttato sulle attrezzature per portarle al riparo velocemente, corsa sotto il portico arrivando in uno stato pietoso, complici anche dei tacchi poco utili allo scatto da centometrista."Potremmo fare degli interni..." suggerii io all'assistente in piena depressione, ma questo scosse la testa "...Bisogna vedere la proprietà, se vuole, eravamo d'accordo per il giardino e basta.""B&egrave, io vado ad asciugarmi, intanto..." dissi, sentendo il bruciore della matita sciolta negli occhi. Nel bagno, rimirai uno spettacolo più consono ad un film dell'orrore che ad altro, un panda sbavato, che mentre si dava al latte detergente, si rendeva conto di aver portato solo un piccolo asciugacapelli. Inutile.Infatti, dieci minuti dopo stavo avvolta in un asciugamano gigante, mentre un attrezzino minuscolo dalla potenza calorifica e di ventola inesistenti, coraggiosamente tentava di lavorare.Spensi il piccolo arnese aspettando che si raffreddasse un po', mi alzai in piedi per controllarmi allo specchio.E nello stesso momento in cui l'asciugamano decideva di cedere alla gravità, si apriva la porta del locale improvvisato."AH!" esclamai, girandomi. "OH!" gridò una ragazza, girandosi velocemente e chiudendo la porta."Dovevo chiudere la porta del bagno!" dissi, raccogliendo il telo e coprendomi."Dovevi sì, cazzo!" imprecò lei, senza attirarsi molte mie simpatie. ...
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