La prima, calda estate di Mirko (VI) - Odore di madre
Data: 10/06/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: mirko_polenghi@virgilio.it
... telecomando in terra. Approfittai del rumore per voltarmi e guardarla ancora. Lei non reagì allo schianto. Stava dormendo. Mamma si era addormentata. Rimasi immobile ad osservarla per qualche istante, così sdraiata. Il suo volto aveva un'espressione tranquilla e distesa, il lento respiro del sonno gonfiava e sgonfiava il suo diaframma e con lui parte del seno, libero dentro la camicetta, racchiuso da tre minuscoli bottoncini affaticati. La sua gamba sinistra era completamente distesa lungo le sedute del divano, quella destra invece si era piegata, quasi a formare con la compagna la forma di un 4. Il vestito si era ritratto tanto da scoprirle completamente entrambe le cosce. Adesso i miei occhi poterono saziarsi, trovando modo e tempo di guardare ed osservare dettagli e particolari senza avere paura di essere scoperti, senza il timore di doversi distogliere all'improvviso. Sì, le sue cosce erano lì, nude, a pochi centimetri da me. Adesso che potevo guardarle indisturbato da vicino, distinguevo con precisione i mille punti dei suoi pori, il disegno di qualche sottilissima vena violacea all'interno delle ginocchia, le minuscole imperfezioni della sua pelle vellutata che la rendevano così bella. L'odore delle sue gambe mi inebriava e mi assalì una voglia pazza di toccarla, di sentire la sua carne soda fremere dentro le mie mani. Ovviamente non lo feci. Sarebbe stata la fine. D'un tratto di mosse, si voltò da un lato ed ancora tornò nella posizione precedente. Evidentemente era ...
... scomoda. Ma non si svegliò. Quando ripresi a guardarla mi accorsi che quel movimento aveva spostato ancora la sua vestaglia, scoprendo il suo bacino. Indossava un paio di delicatissimi slip rosa. Avevo il timore che si potesse svegliare di soprassalto quando mi avvicinai per guardare da vicino. Le sue cosce erano divaricate, ed erano evidenti due delicate fosse ai lati dell'inguine. Alcuni accenni di peli, non perfettamente decapitati, cominciavano ad apparire man a mano che ci si avvicinava al bordo inferiore delle mutandine. Queste coprivano il suo pelo al centro, e poco sotto l'evidente rigonfiamento del monte di Venere. Ancora più giù, le ombre delle pieghe degli slip lasciavano intendere un profilo irregolare di due labbra appena dischiuse. Immancabilmente mi tornò alla mente l'avventura vissuta con il mio amico Andrea, originata dalla stessa cosa che stavo fissando adesso. Non nascondo di aver avuto anche un po' di nostalgia, ricordi e sensazioni che, in maniera goliardica, uniscono me ed il mio amico alla passera di mia madre. Lei sembrava dormire profondamente ed i miei occhi erano incollati al suo sesso. Mi alzai sulle ginocchia cercando di non toccare il divano e mi inarcai leggermente con la testa sopra il suo bacino. Ero vicinissimo, sarebbe stato davvero un guaio se si fosse svegliata ora. Potevo distinguere il rilievo dei suoi riccioli attraverso quel sottile velo di stoffa ed un... odore ... molto intenso, un mieloso odore acre, si mischiò a quello più fragrante ...