La prima, calda estate di Mirko (VI) - Odore di madre
Data: 10/06/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: mirko_polenghi@virgilio.it
... della sua crema. Era l'odore della sua fica? Era quello l'odore della fica? Il mio naso era talmente vicino da sfiorare il suo monte di venere e le narici fecero il pieno di quell'odore pungente e stimolante. Mi riempii i polmoni per conservare il retrogusto a lungo, mentre già lo stomaco era pieno di strani movimenti, come di una violenta fame insaziabile. Con una mano mi stringevo nervosamente il cazzo, costretto dentro i pantaloncini, lo sentivo duro, pronto, già umido. Probabilmente le mie mutante avevano già assorbito più di una goccia. Con un movimento misurato lo tirai fuori abbassandomi i pantaloncini e gli slip. Lo lasciai nudo e vigoroso davanti a lei, senza toccarlo. Sentivo il cuore quasi strangolarmi, e battere all'impazzata. Era reale, lei era presente ed io avevo il cazzo nudo davanti a lei... Rimasi paralizzato per qualche attimo, poi non riuscì ad evitare di prenderlo in mano, due colpi, lenti e profondi, prima di lasciarlo nuovamente sfogarsi libero. Sentivo la tentazione di poggiarlo su di lei, magari di farlo scivolare umido sopra le sue cosce nude, ma sapevo che questo rientrava nella sfera immaginaria, anche se stasera avevo già superato molti limiti che pensavo insormontabili. Alzai un ginocchio e mi spostai un po' più su, cercai di cancellare l'immagine che subito si accese nel mio cervello, che mi vedeva sbottonarle gli ultimi tre bottoncini che le coprivano il petto ed allargarle il vestito liberandole i seni. E' solo immaginazione. Invece mi ...
... avvicinai, lento e silenzioso come un gatto in calore, ed accostai pericolosamente il cazzo eretto al suo viso addormentato. Avrei voluto accarezzarle il volto con la mia verga umida, lasciandole sul viso le scie dei miei umori come una lumaca sulle foglie. Mi limitai a giocare con la prospettiva, facendo collidere la mia punta paonazza e stressata con la sua bocca socchiusa, solo qualche centimetro li divideva. Tornai a toccarlo nuovamente e i conati di piacere mi colsero all'improvviso, subito due o tre fiotti uscirono violenti e feci appena in tempo a pararli con le mani. Stavo sborrando copiosamente davanti a mia madre addormentata, non erano ancora terminata la colata che il “ciclo della sega “assestò un duro colpo alla mia autostima di figlio. Avevo rischiato veramente grosso, se non avessi coperto in tempo il cazzo, avrei sicuramente innaffiato di sperma il viso di mamma. Mi alzai in piedi e per l'ennesima volta, con le mani racchiuse tra le gambe, caracollai in bagno per pulirmi. Tirai lo sciacquone per eliminare ogni traccia della mia eiaculazione ed uscì dal bagno. Me la trovai davanti, in piedi con gli occhi semichiusi ed i capelli in disordine. "Ehi, tutto a posto? Hai mal di pancia?" chiese lei con la bocca impastata dal sonno. "No Ma', non è niente." la rassicurai.... ma se sapessi.. mamma. "Meglio così..." si tranquillizzò facendomi uno stanco sorriso "... io vado a dormire, buonanotte amore mio." Stronzo, davvero uno stronzo. Ma dopo mezzora stavo già ripensando al ...