1. Seconda esperienza al cinema porno


    Data: 11/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: PinoDell99

    ... passavano e la mia inquietudine non diminuiva. Aspettavo, da un momento all’altro, di risentire la sua voce che mi sussurrava qualcosa. Mi accorsi che nella fila, entrò un tipo che si sedette a due sedie di distanza da me. Lo guardai, non era Fausto. Era un uomo più anziano. Notai, con la coda dell’occhio, che mi guardava con insistenza. Cambiò posto, adesso solo una sedia ci separava. Mi preparai a cambiare posto non appena si fosse avvicinato di più. Non ci fu bisogno. Si sporse verso di me e mi disse: “ Ciao, mi chiamo Enrico e sono un amico di Fausto. Mi ha detto di avvisarti che verrà un po’ più tardi”. Non sapevo cosa rispondere. Come aveva fatto ad individuarmi? Fausto aveva raccontato a questo sconosciuto di noi? Ma del resto, mezzo cinema mi aveva visto col culo all’aria e con un cazzo in bocca, di cosa mi preoccupavo? Nonostante ciò, mi dava fastidio sapere che quest’uomo sapesse di me e Fausto. Mi sentivo tradito. Non risposi. Dopo qualche minuto tornò alla carica. “Come ti chiami?” Mi sembrava scortese non rispondere. “Pino”. “Ti ho riconosciuto subito, Fausto mi aveva fatto una descrizione perfetta”. Non sapevo che dire. Pensavo al fatto che se anche avessi aspettato l’arrivo di Fausto ci sarebbe stato questo terzo incomodo tra di noi. Si sedette vicino a me. Io guardavo il film con le gambe strette e le braccia conserte. Si girò verso di me e disse: “Fausto mi ha detto quanto ti piace il cazzo. Mi piacerebbe se prendessi in bocca anche il mio, è veramente ...
    ... enorme. Vuoi vederlo?” Feci cenno di no con la testa. Cercavo di rimanere immobile sperando che il mio atteggiamento lo scoraggiasse, ma quello che aveva detto circa le dimensioni del suo cazzo, mi era già entrato in testa e sentivo un leggero brivido percorrere la mia schiena fino al culo. Mentre pensavo a questo mi sentii toccare. La sua mano verso il mio cazzo. Non riuscivo a reagire, era già duro. Risalì verso la mia pancia cercando di introdursi nelle mie mutande. Avevo indossato un pantaloncino al ginocchio che aveva l’elastico in vita. Se ne accorse subito e, dopo un istante la sua mano stringeva il mio cazzo. Io non opponevo nessuna resistenza, anche quando prese una mano e se la portò sul pacco. Lo lasciai fare e mi ritrovai a stringere un cazzo mostruoso. Non riuscivo a chiudere le dita. Era duro e veramente grosso. Presi a fare leggermente su e giù, ormai ero un esperto. Lui mi stringeva le palle ed il cazzo insieme, non provavo dolore ma quasi un fastidio. Cominciò a leccarmi un orecchio mentre con la mano libera mi accarezzava i capezzoli sotto la maglietta. Mi guardai intorno e mi accorsi che almeno due-tre persone erano interessate alle nostre manovre. Uno venne a sedersi davanti a me e, invece di guardare verso lo schermo, era girato verso di noi. Mi sembrò che anche Enrico fosse infastidito dalla presenza di queste persone perché fece un gesto per farli allontanare. Mentre cercavo di coprire le mie nudità, alla mia sinistra si sedette Fausto. Mi ritrovai tra due ...
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