Pisciata
Data: 12/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Leon_0069
Sempre in auto, sempre di fretta, salta un appuntamento, ovviamente interposto tra due impegni e questo non mi consente di fare un granché. Sono le 17:30 sono le prime giornate di inverno anche se le temperature non sono ancora rigide è già buio e conferisce un’atmosfera un po' malinconica. Sto percorrendo un tratto di strada statale e attraverso una zona poco urbana, solo alcune agglomerati di edifici produttivi, la cui per la maggior parte sembrano vuote. Il traffico è sostenuto e le luci delle auto illuminano a giorno la strada.
Sarà il freddo, ma avverto la voglia di fare pipi, è un po' che combatto con l’impulso ma non ho incrociato nessun bar.
Decido di entrare in una via, solo poche fabbriche spente e in fondo trovo un parcheggio che fa il caso mio. E’ un parcheggio grande praticamente vuoto, illuminato solo nella parte più vicino alla strada e in fondo si intravede nel buio un piccolo boschetto. Vado diretto verso il fondo dove non ci sono auto, quando mi squilla il cellulare. Rispondo mentre parcheggio con il muso dell’auto contro il verde. La chiacchierata dura pochi minuti in cui rimango in auto: non faccio in tempo a salutare che vedo arrivare un’altra auto dirigersi nella mia direzione. Parcheggia a qualche stallo da me e subito scende un uomo al telefono
“non ci voleva, con tutto lo spazio che c’è ora mi tocca aspettare che vada prima di poter fare ciò che volevo” penso tra me e me.
L’invasore, che complice il buio non distinguo che l’altezza, ...
... prosegue la telefonata camminando avanti e indietro vicino alla sua auto.
Le attese mi innervosiscono, quindi scendo e mi accendo una sigaretta. Non faccio tempo a fare due tiri che sento l’invasore salutare il suo interlocutore.
“E’ fatta, ora se ne va!” mi illudevo.
Invece il misterioso disturbatore della mia desiderata pisciata si avvicina.
E’ un trentenne non molto alto, ben vestito seppur imbacuccato con un giubbotto sportivo e una cuffia nera calata sulla testa.
Porta gli occhiali, è moro e ha un accenno di barba scura, il risultato di pochi giorni dall’ultima rasatura.
Con modi gentili mi chiede una sigaretta. Allungo il pacchetto e mi ringrazia.
“avevo voglia di fumare ma non trovo un tabaccaio qui in zona, sembra un deserto questo posto!”
E via ancora un paio di frasi di circostanza. A quel punto sicuramente non avevo voglia di conversare, e quindi mi confesso:
“ e’ vero, non c’è proprio nulla in zona, pensa che cercavo un bar per usufruire del bagno, ma visto la totale mancanza di ogni segno di civiltà ho optato per questo parcheggio, ma il tuo arrivo mi impedito di esplicare il mio bisogno” dico ridendo “ se non ti dispiace ora vado ad innaffiare quell’albero” indicando il primo grosso tronco appena dopo il muso della mia auto.
L’invasore è comprensivo:
“ vai vai ci mancherebbe!”
Mi incammino con ancora la sigaretta in mano e a passo spedito mi dirigo verso l’albero indicato, faccio appena in tempo a raggiungere la zona verde che sento ...