1. Il primo fisting non si scorda mai.


    Data: 12/06/2019, Categorie: Etero Autore: Wetsx, Fonte: Annunci69

    Non c'è che dire: il miglior lubrificante, per il sesso, non è né la vecchia, cara, vasella e neppure il burro immortalato da “Ultimo Tango a Parigi”. Il miglior “lube” è, incontestabilmente, la libido, che apre sempre, magicamente, i pertugi carnali in apparenza più ostinati.
    
    Lei si chiamava Claudia, era svizzera, e aveva allora poco più di 18 anni. Di media statura, con un culo color panna, un po' troppo largo rispetto alle cosce ben tornite e ai seni ancora adolescenziali. Una leggera sproporzione che però la rendeva ancor più femminile, perché perfettamente maneggevole durante le furiose cavalcate che le propinavo, con tutta l'energia dei miei 26 anni. Il viso non era perfetto, con un naso leggermente aquilino, che però dava ai suoi occhi da elfo un'espressione nobile, pronta a trasformarsi in un inno alla lussuria non appena la baciavo, con le labbra che si storcevano dal piacere, mentre gli occhi da creatura dei boschi si ricoprivano di una patina lacrimevole di lussuria.
    
    Avevo già notato, con un certo stupore, che Claudia aveva notevoli capacità dilatatorie, non comuni in una ragazza che avevo sverginato solo l'anno prima, in una calda notte romana, tra i cespugli di Villa Borghese.
    
    Che serata, ragazzi! Lei in gita scolastica a Trinità dei Monti, io militare, per giunta in divisa, alla ricerca costante di figa nelle poche ore di libera uscita: mi era andata bene, complice il mio buon inglese e una certa facilità naturale negli approcci. Dalla Fontana del ...
    ... Tritone a Villa Borghese il passo fu breve e il seguito una sorpresa anche per me, quando, finita la monta tra i cespugli, non lunga ma intensa, Claudia mi confessò che era la sua prima volta. Il sangue appiccicoso che mi trovai sulle dita, assieme a qualche pelo restio a staccarsi di polpastrelli, testimoniò che era tutto vero.
    
    Sarà stato il fascino del Barocco romano, sarà stato il fascino della divisa, ma anche chi mi legge dovrà ammettere che sverginare una ragazza dopo averla conosciuta mezz'ora prima è un bel record!
    
    Ma torniamo alla sera che mi avrebbe sbalordito ancora di più.
    
    I viaggi in treno di Claudia, su e giù da Basilea a Bologna, dove mi ero trasferito dopo il militare, si erano fatti frequenti, all'incirca uno ogni due mesi. Il tutto, ovviamente, nella prospettiva di altri su e giù che le avrei propinato, almeno tre o quattro volte al giorno: il lavoro di sfondamento della sua figa incredibilmente ricettiva si alternava alla dilatazione del suo roseo buco del culo aperto in simultanea con decisione dalle mie dita.
    
    Ne fuoriuscivano delicati filamenti di umori lattiginosi, che immancabilmente finivano triturati dalle nostre lingue, sempre incollate in baci saporiti. Padron Cazzo, intanto, pompava al piano superiore, ma ancora per poco: di lì a qualche minuto l'ano, anzi l'Ano di Claudia, era pronto, aperto come una boccuccia oscena e già sgangherata dal piacere che urlava tutta la sua fame di nutrimento. Le alternanze continue di canale furono immediate, ...
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