1. Il primo fisting non si scorda mai.


    Data: 12/06/2019, Categorie: Etero Autore: Wetsx, Fonte: Annunci69

    ... vaginali anali, doppie, triple...E chi più ne ha più ne metta, in tutti i sensi...
    
    Dunque la suprema dilatazione richiedeva una certa predisposizione psicologica e un po' di coraggio, forse più da parte del Fister che non della Fistee. Io quel coraggio lo trovai, spinto dalla curiosità e da quel pizzico di sadismo necessario per una pratica comunque abbastanza estrema, anche se non necessariamente legata al BDSM.
    
    Ma c'era ancora un ostacolo, che pareva insormontabile: le nocche delle mie mani, ancora fuori dal canale vaginale, come torri mobili attorno alle mura di una fortezza. Le mura resistevano e quelle nocche parevano incapaci di venire assorbite nelle viscere della mia giovane amante. Ma, a un certo punto, qualcosa di strano accadde: a un ulteriore tentativo di spinta avvertii un dolce cedimento delle pareti vaginali, accompagnato da un gemito roco di Claudia, la cui testa si era nel frattempo rovesciata completamente all'indietro.
    
    Ma non piangeva, anzi...
    
    O forse sì, ma era un pianto di piacere allo stato puro, quello che si fa strada, come acqua da una vena nella roccia, prorompendo dagli strati più arcaici della nostra psiche.
    
    La mano entrò gentilmente, ma in maniera decisa, subito avvolta da una morsa di benvenuto delle pareti vaginali, che le si strinsero attorno come a voler dire: “Benvenuto, resta pure, qui è il tuo posto, “in saecula saeculorum”.
    
    Il “culorum”, quello di Claudia, si era invece leggermente rinchiuso, quasi ...
    ... crucciato e indispettito dal fatto che alla sua nobile vicina, e concorrente nel piacere, fosse riuscita con tanta naturalezza una tale prova di virtuosismo sessuale.
    
    La mia faccia doveva avere davvero un'espressione tra il perplesso e lo sbalordito, ma si rinfrancò subito grazie a un luminoso sorriso di Claudia, pieno di amore e gratitudine, che mi venne regalato dal suo volto, raddrizzatosi sul cuscino. Ruotai la mano ancora e poi ancora, sempre delicatamente ma con un po' più di decisione, fino a quando i gemiti di lei si attutirono alquanto, segno che l'orgasmo era subentrato, giusto nel momento della massima introduzione, ed era stato intensissimo. Mancava all'appello solo il mio piacere, che però arrivò presto, grazie ad un deciso lavoro di mani e di bocca di Claudia, che fecero erompere lunghi fiotti di sborra sul suo volto, e sopratutto sul nobile naso aquilino, lungo il quale lo sperma colava lentamente, giù giù fino alle labbra che lo risucchiavano, con calma estatica.
    
    Sfilai la mano, sempre con dolcezza, e la figa rimase semiaperta, come una domanda in attesa di risposta, con le grandi labbra tumescenti e rigonfie di piacere.
    
    Mi stesi accanto a Claudia e la baciai delicatamente, rubandole un po' del mio stesso sperma che ancora indugiava sulle sue labbra.
    
    Non era solo la sua fica, ad essersi aperta fino all'inverosimile: era un mondo nuovo di piacere, e si era aperto per entrambi.
    
    Per qualche anno ancora non ne saremmo più usciti.
    
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