1. Racconti da un tradimento: tease and denial


    Data: 15/06/2019, Categorie: Tradimenti Autore: single80fe, Fonte: Annunci69

    Faccio un anello tra indice e pollice e stringo la corona alla base del glande gonfio, guardandolo negli occhi. Non c’è più nulla da fare per lui, ora è completamente mio.
    
    - Hai voluto giocare, marito mio caro? Hai voluto ascoltare i miei tradimenti? O forse sono solo le mie fantasie?
    
    Gli parlo, ama quando gli parlo. E adora non sapere se quello che gli racconto, in queste sessioni dedicate completamente a lui, sia vero o falso. Onestamente la metà sono fantasie, la metà, diciamo, qualcosa che lui guarderebbe con piacere, ma è un passo molto ardito che abbiam compiuto poche volte.
    
    Prendo la cappella e ci gioco con le dita, sfiorando la pelle tesa con i polpastrelli caldi, la massaggio, la stringo, allargo un po’ il buchino, che sfioro con la lingua. Poi continuo a titillargli la pelle del glande mentre lo sento gemere. Ci ha messo esattamente venti secondi a diventare durissimo, quando mi sono scoperta il seno e gli ho tirato fuori il cazzo dai pantaloni.
    
    - Hai presente il mio collega? Giancarlo? Quello di 28 anni, arrivato da un mese in agenzia?
    
    Giancarlo, di sette anni più giovani di me, Giancarlo che fa palestra ogni giorno che Dio manda in terra. Giancarlo che è un corpo che devo scoparmi da sola, perché, poverino, non ha ancora capito come si fa a far godere una donna.
    
    Sul sito degli annunci è pieno di coppie che cercano uomini perfetti, alti, statuari, dal cazzo gigante. Sembrano quasi assecondare le fantasie maschili. Raramente i bellissimi sono abili ...
    ... giocatori. Ma basto io per entrambi, quando decido di fottermi una statua. (Sì, bella questa).
    
    - Sai, Luigi, marito mio caro. Scoparmi Giancarlo è stato come fottermi una statua.
    
    Perfetto, duro, ovunque, duro quanto il tuo cazzo.
    
    E dopo averglielo detto avvicino la lingua, rido, chiaramente, guardandolo, e la spingo appena sul frenulo. Geme, respira pesantemente.
    
    - Non ti aspetterai che cominci già a leccartelo, vero? Cos’è, vuoi venire prima che ti racconti come ti ho messo le corna con Giancarlo?
    
    Sento che gli si indurisce, a pronunciare la parola “corna”. Gli piace, al porco, l’idea che mi scopi altri uomini, specie giovani e belli. Forse gli piacerebbe sapere che lo faccio davvero. Penso al cazzo di Giancarlo dentro di me, mentre lo cavalcavo con forza e mi bagno, chiaramente.
    
    Lascio andare l’uccello di mio marito, gli dico di spogliarsi e di sedersi sulla sedia, immobile. Esegue. Sa che sono capricciosa, sa che basta poco e questo gioco, che ama così tanto, finirà.
    
    Nel frattempo, resto in perizoma, e basta. Seno scoperto, lo guarda ammirato.
    
    Mi avvicino terribilmente a lui. Ha il cazzo praticamente viola. Mi metto a cavalcioni sulla seduta, senza toccaglielo, né con le mani, né con la figa. Gli mostro le mie labbra, scostando il perizoma, e mi masturbo piano davanti a lui, sopra al suo cazzo, lentamente, per bagnarmi ancora.
    
    - Sai, è più grosso del tuo, mi riempiva perfettamente, il cazzo di Giancarlo. Spingeva e spingeva con quegli addominali ...
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