Manuela
Data: 16/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: elixir
... altro che aumentare lo stato di eccitazione che cercavo di mascherare ed il mio uccello ebbe un sussulto dentro ai miei boxer, divenendo ancora più duro ed oramai visibile ad occhio nudo.La ragazza teneva gli occhi socchiusi, gustandosi la brezza della sera che entrava dai finestrini, muovendo leggermente il capo al ritmo della musica che invadeva l�abitacolo, fino a quando arrivammo davanti a casa sua e posteggiata l�auto feci per salutarla.�dai, vai via?� domandò lei guardandomi con quei suoi occhi verdi, scostando i suoi capelli rossi dal viso�devo tornare a prendere la moto� le dissi�ti offro un caffè! è il meno che possa fare!� disse lei�non serve, tranquilla� risposi io�insisto� disse Manuela prendendomi per un braccio cercando di convincermiNon fu difficile riuscire nel suo intento. Infilò nuovamente le scarpe ed entrambi scendemmo dall�auto, diretti verso il suo portone. �Sto al quarto� disse lei mentre chiamava l�ascensoreEntrammo nella cabina dell�ascensore e lei poggiò la schiena contro la parete fissandomi negli occhi, sorridente ed io, come se fosse la cosa più naturale del mondo, premetti il 4 sul tastierino numerico, attendendo qualche secondo per sentirci salire e nel giro di pochi minuti ci trovammo in casa sua.Manuela buttò la borsetta su un mobiletto e tolte le scarpe, si diresse scalza, verso una stanza dicendomi di seguirla. Ci trovammo così dentro la sua sala.�siediti dai, che vado a farti il caffè� mi disse�ok� dissi io sistemandomi sul ...
... divanoManuela sparì lasciandomi da solo sul suo divano. Continuavo a sentire il mio uccello martellare dentro ai boxer, segno evidente che quella situazione e quella ragazza mi stavano facendo un certo effetto ma non volevo perdere il controllo e soprattutto non volevo rischiare di fare cose di cui mi sarei potuto pentire, quindi me ne restai seduto ad attendere il caffè, guardandomi attorno alla ricerca di qualche cosa che mi facesse comprendere il suo stile di vita.Manuela tornò dopo circa cinque minuti con un vassoio in mano. Con mio stupore non indossava più i suoi abiti ma aveva addosso solo una maglietta piuttosto larga che copriva, a mala pena, il suo busto. Si sedette di fianco a me raccogliendo le gambe sul divano, dicendomi�spero non ti dispiaccia. Mi sono messa comoda!��figurati� le risposi io mentre non riuscivo a togliere gli occhi da dosso alle sue cosce lisce e sode.Ci guardammo per un istante, in silenzio, cercando entrambi di comprendere quale fosse la soluzione migliore quando io, bevuto il caffè, mi alzai dicendo �è ora che vada!�Feci un passo quando lei mi chiamò�Giulio� disse con un tono di voce che mi fece provare un brivido lungo la schienaMi voltai trovandola seduta sul divano, al mio posto, a pochi centimetri da me. La fissai negli occhi, dall�alto verso il basso, rendendomi conto che in quel momento avrei potuto prendere la sua testa e portarla sul mio corpo in pochi istanti, facendole sentire la consistenza del mio cazzo che stava esplodendo dentro ai miei ...