Piramide umana (enrico, e poi giò) (2)
Data: 18/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... al moro. "Di' la verita: lo hai già preso!". Lo schiavo non risponde, ma dall'espressione del volto si intuisce una risposta affermativa. "Non rispondi? Ah, allora ho ragione! Che puttana che sei anche tu! Vorrà dire che inizierò da te!", e si alza in piedi e si sputa sull'asta ancora dura. Spalma ben bene la saliva e infila la minchia tra le chiappe del moro. Con le mani gli tappa la bocca e poi dà un colpo di reni secco e improvviso. Lo sguardo dello schiavo si fa più che atterrito: dopo un istante di silenzio, dalla sua gola esce un urlo come di un maiale sgozzato.
"E' grosso? E' grosso?", gli chiede il biondo, non badando alla sofferenza del poveretto. Il cazzo lo ha penetrato completamente in un sol colpo e adesso il ricciolone sta strusciando il ventre contro le sue chiappe per farsi largo nello sfintere.
"Mmmmm! Come sei stretto! Allora non ne hai presi tanti!", commenta lo stallone mentre si fa un po' indietro per poi affondare nel corpo della troia.
Per quanto la scena sia eccitante, Giò ha pietà del moro. Allora scivola a sessantanove sotto di lui e comincia a lappargli la rosellina violata e martoriata. Quello sembra rilassarsi un po' e anche l'energumeno ci va più leggero. Si muove avanti e indietro lentamente e lo schiavo pare apprezzare la cosa. Le mani del ricciolone gli liberano la bocca e adesso dalla sua gola esce un mugolio di piacere.
"Com'è? Com'è?", gli chiede il biondo, curioso e impaziente che arrivi il suo turno.
"Tranquillo, ...
... stronzo! Ce n'è anche per te!", lo insulta il porcone ed estrae con uno strattone la verga dal culo del moro, il quale urla di dolore. Giò si solleva per dargli sollievo con la lingua e quello pare rilassarsi un po'.
Intanto lo stallone si sposta di lato, dietro il biondo. Si bagna di nuovo l'asta e la punta al buco di questo, che si prepara al meglio per ricevere quel po' po' di roba. In verità, non c'è un modo di prepararsi se non sei allenato e il povero schiavo viene travolto da un dolore lancinante non appena l'uccello lo squarta. Strilla e sbraita come una donnicciola. Con una mano protesa indietro cerca di scacciare il suo aguzzino, ma quello è più forte e, arpionando la vittima per le spalle, lo tiene stretto al suo ventre.
Allora la compassione di Giò si estende anche al povero biondo: scivola via dal moro e si infila sotto l'altro, iniziano lo stesso lavoro fatto col primo. Lo schiavo sembra acquietarsi: forse la rosellina si rilassa e il cazzone gli scorre meglio nello sfintere.
"Oh! Ma è enorme!", rantola non appena riprende fiato. Quindi, dopo averlo fatto assaggiare anche a lui, il ricciolone estrae il suo arnese e torna dal moro. Lo penetra lentamente, ma poi comincia a fotterlo di gran lena. Stavolta la situazione è diversa: la troia addirittura esorta lo stallone a scoparlo e il suo volto tradisce una sensazione di godimento pieno.
Un paio di minuti e il ricciolone è di nuovo fuori, ma, invece di tornare a scopare il biondo, monta sul letto per farsi ...