Mariarosa in calore - 2
Data: 18/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: IlBaroneRosso
... ancora un altro, sì, ancora un altro, però mentre cercava di frenarlo arrivò un orgasmo che la fece urlare.
Ma cosa fai? Vieni? Io ne ho ancora – le disse Salvo.
E continua, dai, allora, non c’è problema, mi riprendo subito.
Si era fermata solo un poco, ma poi ricominciò a ballare attorno e addosso a quel cazzo.
Certo, peccato per il ragazzino, in fondo è lui che mi ha fatto venire ‘sta voglia di scopare, con le sue toccatine, i suoi bacini, il pompino che gli ho fatto. Chissà dov’è adesso? Magari si sarà incazzato, per questa scopa con il fratello. Speriamo di no.
Rino l’aveva calmato.
Spostiamoci dietro lì, così non le diamo fastidio. Ecco, qui va bene.
Per tutto il tempo non aveva smesso di accarezzargli la chiappa. L’aveva anche fermato, quando Franco aveva cercato di rimettersi le mutande e i pantaloni.
No, lasciali pure così, basta che non inciampi a camminare, lasciali giù, che mi piace toccarti il culo.
Che bel culino che hai, Franchino. Proprio bello. Carnoso. È un piacere toccartelo.
Ora gli stava toccando il buchino. Lo faceva bene, non era per niente villano, come glielo toccava. Anche adesso che gli aveva messo un dito dentro, non gli dava niente fastidio.
Fai il bravo, Franchino, fai il bravo. Mi piaci troppo, hai un culo da favola, sai. Fattelo baciare.
Rino si era abbassato e con la lingua gli stava leccando la rosellina e ogni tanto la infilava.
Dimmi che ti piace, Franchino, gli stata dicendo.
Non capiva nemmeno cosa ...
... gli stesse succedendo. Non era normale, fare così. No, non era normale, ma era bello. Come altre volte, del resto.
Appena Rino si alzò, gli cercò il cazzo con la mano, era quasi duro, grosso come quello di Salvo, ma menandolo stava ingrossandosi ancora.
Leccamelo un po’, Franchino, così ti fa meno male, quando te lo metto dentro.
All’improvviso si sentì una troia, come Mariarosa, all’improvviso gli venne voglia di fare un pompino come gliel’aveva fatto lei.
Cominciò a leccare la cappella, a girargli intorno con la lingua.
Lo coprì di saliva, poi con la lingua percorse l’asta, poi finalmente tutto in bocca fino in fondo.
Era meno lungo di quello di Salvo, ma più grosso.
Lo ricoprì di nuovo di saliva, quella di prima si era sparsa sulla lingua e in bocca.
Adesso sono pronto, dai.
Si girò, si appoggiò all’albero e diede uno sguardo alla radura. Qualche metro più in là riusciva a vedere Mariarosa: era esattamente nella stessa posizione, appoggiata all’albero, mentre Salvo la stava chiavando.
E gridava, urlava quasi, dal godimento.
E così, io, pensò. Rino stava cercando con la mano il suo buco, infilò un dito insalivato.
Ti si sta aprendo, sai Franchino, adesso si sta aprendo il culo, hai proprio voglia, vero?
Inutile rispondere, lo stava aspettando, e anche se si era bagnato e dilatato, comunque gli bruciava, mentre entrava.
Ancora un po’ di saliva, Rino, per piacere, se no fa male a te e a me.
Certo, Franchino, hi ragione.
Lo tirò ...