La fregola per le curve
Data: 18/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: 4occhi
Si era fatto una segretaria del suo ufficio! Non poteva crederci! Di solito non mischiava il lavoro col sesso, la sua vita privata restava fuori dall'azienda. A casa quella sera ripensò all'energumeno con cui si era masturbato...il suo amico di sotto si sentì chiamato in appello e su!! Cazz... Non riusciva davvero a capire perché lei gli facesse quell'effetto: era morbida, liscia, rotonda , dolce, profumata, sostanziosa...Argh!!! Si stava bevendo il cervello!!! Il suo pene lo metteva in croce, appena la vedeva o la pensava il bastardo si preparava all'attacco e rigido si metteva sull’attenti !! Forse se l’avesse scopata invece di trastullarsi come un ragazzino gli sarebbe passata questa fregola. Decise di passare al contrattacco...quel weekend avrebbe invitato a casa sua Giada e gnam ! Se la sarebbe mangiata in un sol boccone... Come avrebbe resistito altri quattro giorni in quelle condizioni, spesso un tiro come un adolescente, sarebbe stato un altro discorso...doveva trovare dei modi di darsi sollievo... La incrociò in corridoio il giorno dopo e con una furia e forza a lui ignota, la prese e la trascinò nello sgabuzzino. Voleva capire il perché di quell'attrazione. Le prese il viso tra le mani e la guardò, era un quadro di Botticelli: con tutti quei riccioli rossi e quella pelle bianca con un velo di lentiggini, gli occhi erano verdissimi. Un'emozione gli gonfiò il petto... "Come stai? Mi hai pensato?", lo sguardo si soffermò sulla bocca: passò il pollice sul labbro ...
... inferiore e poi su quello superiore, la sua lingua lo sfiorò. "Ancora" , lei lo guardò, la tirò fuori e leccò il dito, lo succhiò, lui si abbassò e con la sua partecipò al lambire, poi tolse il dito e la baciò totalmente, impadronendosi di tutta la bocca. Gli piaceva il suo sapore, le labbra gonfie e pacioccose, persino la quantità di saliva che metteva nel bacio.
Continuarono così per un tempo indefinito, poi un colpo alla porta li riportò alla realtà, si staccarono ansimanti, guardandosi con i volti languidi e umidi di passione. Lui le teneva ancora il volto tra le mani. "Avevo bisogno di...", lei lo guardò aspettando la fine della frase, che non arrivò perché lui aprì la porta e uscì lasciandola sola, in balia di un turbine di emozioni. Per tutto il giorno uscì dall'ufficio e lavorò fuori. Secondo giorno, meno tre al sabato decisivo. Doveva evitarla in azienda. Ma maledetto il destino, lei doveva illustrargli una ricerca di mercato richiesta dal suo settore, quindi si ritrovarono nel suo ufficio soli. Tutto procedeva normalmente, era brava e spiegava bene i risultati del suo lavoro. Il profumo,i colori, la posa e le movenze, il timbro della sua voce, la guardava, no, la ammirava e ad un certo punto si rese conto che aveva smesso di parlare. "Ah si, bene, lavoro eccellente Giada", "Grazie, dottore". Si alzarono contemporaneamente, ma lui fulmineo la prese tra le braccia e la baciò, stampò la bocca sulla sua. Senza tregua infilò e mosse, la sua lingua con quella di lei, solerte, ...