1. La fregola per le curve


    Data: 18/06/2019, Categorie: Etero Autore: 4occhi

    ... l'occhiolino, lui rimase lì interdetto col pisello al vento. Il giorno dopo lui era in una filiale per una riunione quindi non si videro. Finalmente venerdì arrivò, lei andò in ufficio e lui per la pausa pranzo le fece recapitare un mazzo di fiori con biglietto annesso: l'invito sabato a casa sua per cena. Le colleghe quando videro i fiori non la smisero più di tormentarla di domande su chi fosse l'ammiratore segreto, Giada sorrideva e inventava scuse per sedare la loro curiosità. Alla sera sulla sua scrivania lui trovò un biglietto profumato, Giada accettava l'invito. Bene bene, si sarebbe tolto di mezzo quest'ingombrante distrazione una volta per tutte, ma nello stesso momento un senso di colpa si insinuava: lei era qualcosa di positivo... non una parentesi da cancellare. Era passata l'ora di fine lavoro. Pensava tutto questo mentre si stava lavando le mani quando qualcuno si fiondò nel suo bagno chiudendo la porta a chiave, lui si girò e venne investito da un corpo che conosceva e sbattuto seduto a terra. "Non arrivo a domani sera!!" Lei era bellissima, rossa in viso e sembrava avere la febbre. "Ora!! Ti voglio ora!!" Lui restò impietrito per qualche secondo ma poi una sana gioia lo sopraffece, si mise a ridere. Rideva? Quell'imbecille rideva? Le venne da piangere, dopo che l'aveva tormentata quasi tutta la settimana!! Lui la vide abbassare il viso, 'Oh cavolo! No lacrime no!' Prese le sue mani e la tirò giù, l'abbracciò forte. "Anche io ti voglio!!"..."Ora..." E ...
    ... baciandola le strappò l'abito davanti facendo saltare tutta la fila di bottoncini, Giada si mise a ridere! Un altro indumento rotto!! Che bella era quando rideva, si abbassò sulle sue tette enormi e prendendole con le mani spostò il reggiseno e si portò i capezzoli alla bocca. Li succhiò, li morse facendola mugolare, iniziarono a spogliarsi vicendevolmente, ridevano e si strapparono i vestiti di dosso fino a rimanere nudi, abbracciati, a baciarsi. La fece sdraiare sul tappetino e le si mise sopra allargandole le gambe e mettendosi in mezzo. Ora o domani che differenza faceva, voleva entrare, possederla !! Riprese a baciare il seno, i suoi capezzoli erano rosa chiaro e sdrucciolevoli al contatto con la sua lingua. Scese leccando la pancia liscia, l'ombelico, la peluria fitta rossiccia, la fica. Eccola! Che voglia aveva di assaporarla ancora : buona, dolce, fradicia di umori. La aprì e la leccò, cavernosa e bagnata : era prontissima per lui. Si alzò un attimo e da un cassettino estrasse un preservativo e se lo infilò. Si prese il pene e lo sfregò tra le sue labbra, sul clitoride, Lei gemeva, gli prese il volto tra le mani : "Prendimi, scopami!" , l'aveva voluta dalla prima volta che si era scontrato con lei. "Si", e muovendo il bacino si infilò tutto. Lo avvolgeva, la riempiva. Si sentiva catturato dalle sue pareti, si sentiva frizionare tutta dentro. La voleva prendere più forte e più veloce, lo voleva prendere più dentro e più lentamente. Era appoggiato su di lei, morbida mentre la ...