Tavolo 32
Data: 21/10/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti
... dell’acqua calda preparò una tisana, proseguì per la camera da letto, si tolse il cappotto, la sciarpa ed il cappello, poi fu’ la volta delle scarpe. Rimase con degli slip di cotone e una maglietta bianca, raggiunto il bagno fece scivolare via pure quelli. Aprì l’acqua della doccia e s’infilò dentro. Mentre insaponava i capelli, pensava che quell’uomo poteva essere quello giusto, mentre passava la spugna sui seni piccoli e puntuti, pensava che nessun uomo le aveva mai offerto le sue orecchie, mentre scivolava con la mano sui peli del pube, pensava che forse era il momento giusto. Il calore dell’acqua ed i pensieri, uniti alla stanchezza, la portarono a rilassarsi, così lasciò che due dita si prendessero cura del suo sesso e godette mordendosi il labbro. Virgilio stava fumando il sigaro seduto nella sua poltrona verde, ascoltava Duke Ellington su un giradischi e fissava la città dalla veranda del suo appartamento, una bruma era calata dopo il tramonto, la piazza sottostante era vuota, la gente in quella stagione, a quell’ora, rimaneva al caldo, dentro casa o in qualche locale. Aveva bisogno di aria, indossò cappello e cappotto ed uscì. Prese la via che portava verso il ponte, la strada era deserta, vide una giovane coppietta farsi le fusa al riparo sotto i portici, gli sembrò che le mani del ragazzo si stessero riscaldando tra le cosce della moretta, ma non ne era sicuro. Incrociò l’ultima corsa del tram, che gli sferragliò accanto senza neppure vederlo e salì sul ponte. Il ...
... fiume sottostante era nero, l’acqua scorreva con grande energia, si sporse dalla balaustra e pensò che sarebbe bastato un attimo per lasciarsi andare e mettere fine a tutto, ma non era ancora il momento, voleva prima ascoltare la storia di Elide. Il giorno successivo Virgilio tornò come sempre al Caffè, sedette ordinatamente, scrisse con profitto e salutò con garbo e così fece per un’intera settimana. Elide aveva continuato a servirlo senza più fare alcun cenno ai racconti e lui aveva lasciato che le sue ultime parole mescolassero la mente della donna. Un mese dopo, quando alle sette si alzò per uscire, Eli lo raggiunse al tavolo per portargli il conto ed un biglietto, Virgilio lo prese, pagò, uscì ed una volta fuori, lo lesse. - Stasera alle dieci in via Eugenio Lanzetti n.5, int. 1. Le racconterò la mia storia. Eli - Il citofono trillò alle 10.00 in punto, la donna aprì e attese di sentire i passi dell’uomo nell’androne, poi schiuse la porta e con gli occhi bassi sussurrò: “Entri la prego”. Virgilio entrò lentamente, rimanendo nell’andito fin quando la donna, chiusa la porta, lo invitò a seguirla nel piccolo salotto. Gli disse dove poggiare il cappotto ed il cappello e si sedette su una delle due poltrone che aveva preparato accanto ad un piccolo tavolino nel quale stava una teiera con due tazzine e dello zucchero. Virgilio si sedette davanti a Elide, pochi centimetri dividevano le ginocchia dei due. “Ho deciso di raccontarle la mia storia, lei mi ha offerto le sue orecchie. ...