1. Andar per musei


    Data: 24/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    Barbara aveva lasciato la capitale per trascorrere qualche giorno a Lucca. Una sua amica l'aveva invitata a casa sua per una breve vacanza e, approfittando del periodo tranquillo, poteva dedicare più tempo per sé stessa. Lei lavorava in un'agenzia turistica e organizzava i percorsi nei musei cittadini, reclutando le guide. Quando Barbara entrò nell'ufficio, per poco non fece un colpo. Davanti alla sua imbarazzatissima amica c'era Michael Hall! Dalla faccia tirata dell'impiegata, la donna intuì che c'era un problema grave e ne ebbe conferma quando, dopo il "ciao", le uniche parole che Barbara si sentì rivolgere furono "l'hai riconosciuto?". La giovane romana assentì e rivolse un largo sorriso all'inatteso visitatore. Barbara fu messa al corrente che per ragioni professionali, Michael voleva visitare il museo delle torture e non aveva nessuna guida a disposizione. Fu così che alla giovane donna balenò un'immediata soluzione: avrebbe accompagnato lei l'attore nelle sale e avrebbe spiegato le varie macchine con l'ausilio di un dizionario memorizzato sul tablet. Michael capì che il problema era risolto e si presentò all’imbarazzatissima Barbara che si fece spiegare le modalità di accesso al museo e dove si trovava. La coppia uscì e l'attore si mostrò molto comprensivo nel porre domande in inglese ben scandito e con poche parole semplici, conquistando l'attenzione e la simpatia della romana. I due entrarono nel museo e Barbara provò un senso di pesantezza e inquietudine ...
    ... nell'affrontare le teche, le stampe, i modelli di macchine che avevano fatto soffrire migliaia di persone nel passato. Michael si dimostrò molto professionale e non manifestò mai segnali di malizia o lucida perversione nel capire come funzionavano quegli strumenti di tortura. Barbara però non rimase indifferente a certi oggetti che, lesse, venivano inseriti nella vagina o nell'ano e poi allargati spingendo delle viti. Forse, immaginò, c'era un momento in cui quegli oggetti erano pari agli odierni falli finti. Avendo indugiato un po' più a lungo, Michael pose la domanda quasi a conferma dei suoi pensieri "don't you think that they are similar to modern sex toys? "(Non pensi che siano simili ai moderni sex toys?). Barbara assentì e replicò "yes, but sex toys have not stings! " (Sì, ma i sex toys non hanno pungiglioni!) La lettura di come funzionavano i collari puntuti, le maschere di ferro, le gabbie, i sarcofaghi irti di spine fecero ansimare la povera guida per l'impressione che ne ricavava. La sua mente udiva urla, i suoi occhi visionavano membra fratturate, arti martoriati, pelle sanguinante strappata da fruste, le sue orecchie udivano strilli inumani, urla animali, lamentosi gemiti. Michael si avvide del crescente disagio e chiese premuroso come si sentiva. Barbara rispose sinceramente che tutto quello che vedeva e leggeva sui fogli esplicativi le causava dolore e malessere. L'attore la guardò negli occhi e le confidò che avrebbe sospeso la visita e nel pronunciare questa intenzione ...
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