Andar per musei
Data: 24/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: VicentinoGrey
... abbracciò e lo baciò teneramente. Lui, appena il bacio si spense, le sussurrò "honey", accarezzandole i capelli e una guancia. Poi fu lui che la prese tra le sue braccia e la baciò appassionatamente. Uscirono dal museo mano nella mano e Michael la invitò a salire nella sua camera d'albergo dove aveva fatto refrigerare una bottiglia di Franciacorta. Accettò. Michael allungò una banconota al portiere, si fece consegnare il badge per aprire la camera e fece strada alla giovane donna verso gli ascensori. Premette il pulsante del quarto piano. L’uomo la condusse alla camera 401 le cui finestre si affacciavano verso il giardino interno. Quando Michael si avvicinò al frigo per prendere la bottiglia di vino, lo bloccò con un sorriso e gli disse “Don’t hurry. I’d like to take a shower before drinking. What about you? " (Non aver fretta. Mi piacerebbe farmi una doccia prima di bere. E tu?) L’attore sorrise di rimando e rispose “You have always good ideas, sweetie! Do you wanna be the first? ”. (Hai sempre buone idee, dolcezza. Vuoi essere la prima?) Barbara mosse il capo su e giù, velocemente e si avviò in bagno. Si fece la doccia e poi avvolse capelli e corpo con dei morbidi asciugamani bianchi. Uscì e vide l’uomo che si era già tolto camicia e jeans e girava in boxer per la stanza alla ricerca di bicchieri e salviettine di carta. Lei rise per la banale quotidianità della scena: la faceva sentire una donna normale e non una povera ragazzotta attratta dalla star internazionale. ...
... “You’re so funny!” gli disse “The bathroom is free. You can go: I will look for some glasses and napkins ”. (Sei così buffo! Il bagno è libero. Puoi andare: cerco io bicchieri e salviette) Michael la ringraziò e si infilò in bagno, imitando “love me tender” nell’interpretazione di Elvis Presley. Quando uscì avvolto in un accappatoio, rimase per un momento paralizzato dalla sorpresa. Barbara aveva tenuto il solo asciugamano avvolto attorno al corpo, mostrando le spalle nude. Era seduta su una poltrona con le gambe accavallate, i capelli sciolti che di tanto in tanto facevano scendere una goccia d’acqua sul viso radioso, le braccia mollemente adagiate sui braccioli. Nell’istante successivo in cui l’uomo si fermò ad ammirare l’ospite, costei accavallò le gambe al contrario, con una grazia molto curata, facendo intravedere per un secondo il proprio sesso. “Oh, my God. Glad to find you, here, miss Stone. May I call you “Sharon”? ” (Oh, mio Dio. Lieto di trovarvi qui, signorina Stone. Posso chiamarvi “Sharon”?)e rise, contagiando Barbara. Michael aprì il frigo e prese la bottiglia di vino. La aprì sapientemente senza far partire il tappo e versò lo spumante nei flûte di dozzinale vetro che l’hotel metteva a disposizione. Si avvicinò alla donna e glielo porse. Prese una seconda poltroncina e la avvicinò dirimpetto all’altra. Brindarono. Il franciacorta mantenne alto l’onore della propria fama ed entrambi, complice la sete, vuotarono il calice. Prontamente l’uomo li riempì di nuovo e ...