La signorina Giada
Data: 24/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Lesbo
Autore: esperia
... invece vuoi avere la speranza di parlarmi ancora, devi mandarmi delle foto di te che ti masturbi sul letto di tua figlia con addosso le sue mutandine. Senza le foto esplicite io non ti risponder� pi�. Chiaro? Che cosa scegli?La vergogna era insostenibile. Ma scrissi:- L�opzione due, signorina Giada.- Bene, puttana. Divertiti. Allora la prossima volta che mi vedi on line non provare a contattarmi senza prima mandarmi le foto. Addio. � E chiuse la comunicazione.Un senso di abbandono si impossess� di me, mentre continuavo a masturbarmi guardando l�immagine della signorina Giada sul Pc anche dopo che la finestra si fosse chiusa. Pregai che questo fosse la fine di tutto, ma presto capii di non avere scelta.Cercai la macchina fotografica nel cassetto della scrivania dove la tenevo di solito e, nuda com'ero, cominciai il �cammino della vergogna� verso la camera delle ragazze. I miei umori colavano lungo le gambe, al punto che pensai di sporcare il pavimento. Entrai nella camera delle mie figlie e mi guardai in giro come se fosse la prima volta che la vedevo. I poster, le bambole, le decorazioni rosa� La depravazione che stavo per compiere mi colp� con una violenza inaudita e l�urgenza di un orgasmo divenne una necessit� assoluta e imprescindibile. Rovistai nei cassetti di Clara, la maggiore e trovai un paio di mutandine verdi con le margherite, un paio che non metteva spesso e che non si sarebbe accorta se per qualche giorno non le avesse trovate. Sembravano cos� piccole! ...
... Sicuramente mettendole le avrei rovinate, allargandole irrimediabilmente� Ma invece di pensare a mia figlia non facevo altro che pensare se la signorina Giada sarebbe stata compiaciuta della mia scelta.Programmai la fotocamera per scattare una foto ogni dieci secondi, la piazzai sulla cassettiera e cercai di infilarmi le mutandine di mia figlia. Un disastro. A malapena riuscii a sollevarle fino a coprire parta del mio sesso, ma non ci fu verso di farci entrare le chiappe. Comunque il contatto con il clitoride fu cos� intenso che quasi venni.Prima di perdere il coraggio mi affrettai a sdraiarmi sul letto e aprii le gambe. Di fronte c�era uno specchio e mi potevo vedere bene. Nella cornice dello specchio era infilata una foto di mia figlia che rideva con qualche amica. Il contrasto tra quell'innocente immagine e la visione di me, delle mie gambe aperte e della mia depravazione era cos� intenso da essere quasi insopportabile.Ma ormai l�urgenza dell�orgasmo si era impadronita di me. Cominciai e sfregarmi il clitoride come una cagna in calore e sentii subito l�ondata dell�orgasmo montare. Persi il controllo e cominciai a gridare, a mugolare, ad ansimare, a piangere. L�orgasmo sembr� durare per sempre, non finire mai. Si era impadronito di me e quando termin� mi lasci� quasi incosciente, svenuta, disfatta, distrutta. Quasi morta.Ma poco a poco la libidine se ne and�. Rimase la vergogna. Mi alzai lentamente, senza forze, con le mutandine di mia figlia a mezza coscia. Guardai il suo letto ...