1. Così impari a...


    Data: 24/06/2019, Categorie: Etero Autore: Animaerrante

    -Pazzia, è pura pazzia- stava dicendo il mio povero angioletto al diavoletto, dopo che avevo appena inviato a Riccardo un messaggio che lasciava poco spazio all'immaginazione.
    
    -Non ti risponderà e se lo farà, ti riempirà solo di insulti- continuava l'angelo. Bhe, se mi risponde almeno posso giocarmela, penso io. Il telefono vibra, i miei battiti iniziano a salire, ma è un falso allarme: non è lui.
    
    Riccardo avrebbe tutti i diritti di insultarmi, visto come l'avevo trattato circa un mese prima, ma non l'avrebbe fatto, ne sono sicura. Altra vibrazione. Con meno verve di prima prendo il telefono convinta che fosse sempre la stessa conversazione. Invece, eccolo!! In cima allo schermo c'è il mio messaggio: "Hai voglia di dedicarmi qualche ora?!" E sotto la sua risposta: "Vorrei dedicarti tutto il weekend, ma le regole le decido io..."
    
    Blackout momentaneo.
    
    La cena che sto gustando non mi va più e nella testa si materializza l'immagine di Riccardo: è giunta l'ora di andare a consumare altro!
    
    È venerdì sera, per le strade c'è poca gente, ma faccio in tempo a giocare all'inseguimento di una Ford Kuga che malamente mi aveva sorpassato. Il gioco termina in fretta, nello specchietto retrovisore non c’è più, ma penso che la mia targa se la ricordi ancora bene. L'adrenalina e l'eccitazione derivate da quell'inaspettato divertimento mi fanno volare a destinazione in un batter d'occhio.
    
    Parcheggio al solito posto e il tragitto fino allo zerbino di casa sua è troppo corto per ...
    ... riuscire ad elaborare un decente discorso di scuse.
    
    Sono fuori. Diamo un po’ di pepe a questa serata! Dopo essermi sfilata gli slip e averli fatti sparire in borsa, mi alzo un po’ quel vestito color carta da zucchero che era sceso lasciando troppo coperte le cosce.
    
    Inspiro profondamente.
    
    Suono il campanello.
    
    Dei passi si avvicinano alla porta. Attimi che sembrano secoli, ho troppa voglia di vederlo.
    
    Lui si presenta sulla porta e quasi svengo da quanto è sexy questa sera. In realtà non indossa niente di che e forse è proprio questo che mi piace. È davanti a me a piedi nudi e a torso nudo, con addosso dei semplici pantaloni grigi della tuta.
    
    Non sono ancora entrata in casa e già boccheggio.
    
    Non è male come inizio!
    
    Lui è immobile, sta studiando ogni minimo dettaglio poi mi prende la mano, mi tira a sè e mi fa fare una giravolta su me stessa, accompagnando il tutto con uno di quei classici fischi di apprezzamento. Io gli sorrido, tutti i miei pori gli sorridono oltre a trasudare un’immensa voglia di lui.
    
    La porta si chiude sbattendo dietro di noi. Mi rendo conto che è da un po’ che non venivo qui: il divano ha cambiato posizione, ci sono dei nuovi quadri appesi alle parete e anche i cuscini sono più colorati.
    
    Mi accomodo sul divano come se fossi a casa mia, mentre lui mi si piazza di fronte sul pouf. I suoi occhi mi sono addosso e mi sembra di sentirli muovere su di me incendiandomi la pelle, centimetro dopo centimetro. Si sofferma prima sui piedi o ...
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