Così impari a...
Data: 24/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Animaerrante
... meglio sul tacco 10 a spillo, poi salta alle spalle nude e abbronzate che il vestito mi lascia scoperte, passaggio veloce nei miei occhi e infine torna giù fissandomi il basso ventre.
-Si sarà accorto che non porto nulla lí sotto?!-
Non dà cenni in merito ma si alza, e senza proferir parola, si dirige verso le scale. Sono confusa, ma lo seguo con lo sguardo. All’improvviso si ferma e voltandosi verso di me, dice: “Dopo di lei, signorina...” accompagnando il tutto con un mezzo inchino e il suo bel sorriso. Il salotto dopotutto non era il posto migliore per sc.. ehm..discutere. Obbedisco e lo anticipo nella salita di quelle maledette scale alla marinara, un po’ difficili da salire ma che contribuiscono al mio sporco gioco di sculettare a una spanna dal suo naso. Se non si era accorto prima della mia nudità, adesso non avrebbe proprio potuto sfuggirgli.
Lui non mi sfiora nemmeno, mi raggiunge e mi passa oltre andandosi a sedere sul bordo del letto. La mia mente è irrequieta, forse più del corpo e il pensiero è bastardo al punto tale da rievocarmi immagini off limits dove lui è proprio in quella posizione e io gli sono seduta in braccio.
È l’inizio della fine.
Come un felino affamato balzo a cavalcioni su di lui, ribaltandolo e inchiodandolo con le braccia alzate al materasso. Occhi negli occhi, mani nelle mani. Mi chino e il suo profumo mi dà alla testa. Il suo petto inizia a fare su e giù più velocemente e il fiato diventa corto. Lo bacio. Lo voglio e lui mi ...
... vuole, lo sento.
Gli appoggio le mani al petto e faccio per togliermi e dar respiro alle mie povere ginocchia, ma lui non ci sta. Mi afferra con forza prima il bacino, facendomi fare degli affondi come si deve in mezzo alle sue gambe e poi si sposta sulle chiappe, strizzandole con vigoria a sè e assecondando il tutto con dei movimenti ondulatori. La mia eccitazione cresce con lo scorrere del tempo e la tuta che indossa non contribuisce di certo a mascherare quella protuberanza che si ritrova in mezzo alle gambe e che sta strusciando direttamente sul mio fiore. In un batter d’occhio e come per magia il mio vestito è salito in vita e i suoi pantaloni, assieme agli slip, sono scesi a metà coscia. Ci fissiamo, lui mi sorride e vedo un lampo passargli negli occhi. Automaticamente abbasso lo sguardo e noto che il suo uccello si libra in aria giusto il tempo di prendere la mira e affondare il colpo dentro di me.
Bestemmio sottovoce mentre mi morsico una spalla e gli conficco le unghie nel petto.
Colpita e affondata!
Lui sa che odio queste cose, ma non si scompone: me la vuole far pagare. Con la schiena sul letto, i piedi ben fissati a terra e le mani a cingermi il bacino riesce a darmi dei notevoli colpi senza che io possa ribellarmi. E inizia.
“Così” colpo “Impari” colpo “A” colpo “Fare” colpo..la..stronza..con..me! Il punto esclamativo me lo fa sentire nettamente penetrandomi in profondità e rimanendoci.
Altra bestemmia.
Oggi ha intenzione di farmi andar via a ...