1. Il poker è anche un gioco/ 4 – la disfatta


    Data: 25/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... diedi.
    
    - Anche a me una. – Aggiunsi, dandomi la carta.
    
    Le guardai. Non mi era entrata una scala reale, ma il colore sì. Finalmente.
    
    - Che dici, – parlò. – Li metteresti 200 euro per denudare Elena?
    
    - Voglio anche un pompino, – rilanciai.
    
    Rimase perplesso. Ricordava come l’avevo battuto con un poker, fingendo di avere una doppia coppia.
    
    - Un pompino? – Disse poi. – Devi rilanciare di 300. Totale, 500 euro.
    
    - Ci sto. – Risposi.
    
    Mise giù le carte. Il bastardo aveva un colore, ma di cuori. Superiore al mio.
    
    Prese i quattrini e continuò a giocare allegro e beato.
    
    Andai avanti a giocare di malavoglia. Quando una serata è no, non è divertente.
    
    Ma il diavolo poi, grazie a dio, glielo mise in culo.
    
    Mi venne in mano un colore. Stavolta però non mi fidai e decisi di cambiare una carta. Poteva sembrare assurdo, ma una partita a poker dove il bluff è praticamente assente, si deve rischiare il tutto per tutto.
    
    - Una carta – dissi.
    
    Me la diede.
    
    - Servito. – Aggiunse.
    
    Capii di aver fatto male a gettar via il colore. Conoscendolo, se era servito gli era entrata una scala, al massimo un full.
    
    Pazienza. Questo è il gioco. Guardai le carte. Mi venne un colpo. Mi era entrata una scala reale! Così si fa.
    
    - Passo, – ebbi il coraggio di dire. Se passava anche lui avevo buttato via una scala reale.
    
    - Quanto ti è rimasto? – Mi domandò invece.
    
    - Ottocento euro. – Risposi.
    
    - Io punto tutto, – disse. – Se vinco mi dai 800 euro, se vinci tu ...
    ... monti mia moglie. Le puoi fare quello che vuoi.
    
    Quell’ultima battuta era un invito a venire a vedere. Cosa poteva essergli venuto in mano? Beh, ad ogni modo avevo una scala reale…
    
    - Rilancio. – Dissi.
    
    - E con cosa? – Rispose allibito ma elettrizzato. – Hai finito la posta.
    
    Misi la mano in tasca e tirai fuori un pacco di banconote.
    
    - Rilancio di altri 500, – dissi, – ma in cambio se vinco voglio tutti due.
    
    - Tutti due?
    
    - Voglio sia tua moglie che te.
    
    Mi guardò con una faccia particolarmente eccitata.
    
    - Sono curioso di sapere cosa ci faresti… he he
    
    - Basta che vieni a vedere. – Aggiunsi.
    
    - No. – Rispose con una sicumera preoccupante. – Ho visto che ne hai altri 500. Rilancio a Mille.
    
    - E tu cosa ti giochi in cambio? – Gli domandai.
    
    - Dimmi tu.
    
    La sua sicurezza era fastidiosa. Chi gioca a poker deve sempre simulare e dissimulare il gioco che ha in mano. Lui invece era spavaldo, come se fosse certo di vincere. Anzi, lo era di sicuro. Cosa gli sarà venuto in mano?
    
    - Vi voglio schiavi per tutta la notte. – Risposi con calma.
    
    Guardò nuovamente le carte.
    
    - Ci sto! – Esclamò alla fine, con lo sguardo lubrico di chi sa di vincere.
    
    Misi giù le carte. Avevamo entrambi scala reale.
    
    È difficile che entri una scala reale, ma pochi sanno che se ne entra una è possibile che ne entrino due nella stessa mano. Una questione matematica, non di probabilità ma di mescolanza delle carte. E forse anche le carte date al «morto» avevano almeno un ...