1. Una bella giornata al mare


    Data: 28/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: ram2803

    ... bel po' a massaggiare, mi mette la crema anche sul buchetto e sullo scroto: ha un bel tocco delicato e piacevole che si trasmette inevitabilmente al mio uccello, lo sento crescere lentamente sotto la mia pancia.
    
    Lui finisce di spalmarmi la crema sulle gambe poi mi fa girare, il mio membro è semi duro, le palle me le sento belle piene. Mi versa la crema sul petto, sulla pancia, sul membro e sulle gambe ed inizia a spalmare.
    
    Le sue mani sono molto abili nel massaggio, spalma bene la crema sui miei pettorali, scende sulla pancia, sta li un po', ogni tanto, come casualmente mi sfiora il pisello, che nel frattempo si era indurito ancora un pochino, scende sulle gambe, quando finisce risale e mi dice: "E' meglio che diamo una spalmatina anche a lui, prima che si scotti!" "Fai pure" dico io, sempre più eccitato. Intanto guardavo il suo costume sempre più gonfio e tirato all'altezza del pube. La sua erezione era molto evidente, la punta gli usciva quasi dalle mutandine.
    
    Riprende a spalmare la crema: una mano mi tiene lo scroto, l'altra impugna il mio uccello quasi in completa erezione, ed inizia a massaggiare. Le sue mani erano delicate, si muovevamo molto bene sulle mia palle e lungo l'asta, io sento la voglia salire e ancora di più la sente il mio cazzo, ormai in completa erezione, che trasmetteva al mio cervello ondate di piacere mentre l'eccitazione cresceva sempre di più.
    
    Ad un certo punto mi abbassa la pelle del prepuzio e mi scopre il glande, ci passa sopra le ...
    ... dita, mi titilla il fremulo, ogni volta che ci passa sopra le dita mi arriva una stilettata di piacere al cervello.
    
    Io, tra uno spasimo e l'altro, guardavo il suo cazzo ancora imprigionato nel costume, pensavo "Non è giusto che se stia li dentro, mentre il mio è piacevolmente al vento", allungo le mani, afferro l'orlo del costume e lo abbasso lentamente: voglio godermi appieno la sua erezione. Il pene balza fuori prepotentemente dalla gabbia che lo tratteneva, bello dritto, sull'attenti, la cappella bella grossa ancora ricoperta dalla pelle del prepuzio. Lo guardo ammirato, non molto grosso, lungo una ventina di centimetri, il glande a forma di fungo, lo scroto bello pieno e rasato lasciavano intravvedere i testicoli anch'essi belli pieni. Glielo prendo in mano, gli abbasso la pelle del prepuzio, ha un bel glande, le ali ben pronunciate e irrorate di sangue, glielo massaggio con il palmo della mano, lo sento emettere un gemito di piacere, insisto a passargli le dita sulla cappella, da come geme capisco che gli piace molto: "Continua, non fermarti, mi fai impazzire", sento il suo membro diventare sempre più duro. Nel frattempo Corrado aveva preso in bocca il mio uccello e succhiava la cappella, ci sapeva fare con la lingua... il mio cazzo era diventato duro come il marmo, ad un certo punto se lo infila tutto in bocca, sento il mio glande in fondo alla sua gola, una sensazione di piacere stupenda, ma non volevo ancora venire.
    
    Ci mettiamo sul fianco, nella posizione del 69, ...