1. L'unico rimedio


    Data: 30/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: taycio

    ... stasera...e certe voglie vanno assecondate, sempre!� Realizzai in quell�istante che non conoscevamo i nostri nomi�e questo riuscì ad amplificare la mia libido.Reclinai la testa all�indietro, contro lo schienale del divano e in men che non si dica la mia cintura era slacciata e la zip abbassata�il mio amichetto, duro e fiero, faceva capolino. La sua testa brizzolata si chinò su di me e la sua bella bocca accolse il mio pisello voglioso. Dapprima le labbra accompagnavano un dolce su e giù, poi la lingua, sapiente ed esperta, iniziò a tintillare il frenulo mentre le mani scoprivano poco a poco le palle, le carezzavano, le strizzavano, le intrattenevano in un sensualissimo massaggio. Mi sfilai del tutto i calzoni e poggiai la mano sul suo basso ventre. Percepii qualcosa di grosso e duro. Lo stupore divenne piacevolezza e la mia golosità mi portò a liberare la sua virilità. E che virilità: superava di gran lunga i venti centimetri e l�asta era adornata di vene pulsanti, violacee, che nutrivano una cappella svettante e paonazza.M�insalivai la mano, iniziai a deliziarlo con una lenta sega, poi fu il mio turno: poggiai le labbra su quell�arnese e tentai con non poco impaccio di accoglierlo tra le mie labbra. Dapprima fu una fatica, poi la saliva e il liquidino trasparente che zampillava dal suo orifizio rendevano la manovra più semplice e decisamente più eccitante. M�inumidii il medio ficcandomelo in bocca, passai il polpastrello sulla sua punta, scesi a carezzargli il frenulo ...
    ... mentre con la bocca mi gustavo la sua possente asta, mordicchiandola e leccandola avidamente. Scesi allo scroto e lo feci sparire come per magia tra le mie fauci: non era grosso, ma l�eccitazione lo rendeva teso e sodo, un vero piacere. Gl�infilai il medio tra le natiche e lo spinsi, curioso, a cercare il suo buchino. Era caldo e grinzoso. Non faticò ad accogliere le mie falangi. Iniziai a penetrarlo con movimenti ora alternati, ora rotatori, poi aggiunsi l�indice e quindi l�anulare. La mia bocca venerava il suo cazzo e tre delle mie dita profanavano quel soffice culetto.In preda all�estasi si alzò, lasciò cadere i pantaloni a terra, poggiò gli avambracci sullo schienale del divano e mi offrì la visione di una sensualissima pecorina. Prese in mano il mio pisello, lo smanettò con foga, lo assaggiò ancora, poi frugando nel suo borsetto, estrasse un profilattico. Lo aprì, mi guardò negli occhi e, quasi a giustificarsi �non te la prendere, ma manco so come ti chiami�� e strizzò malizioso l�occhiolino. Lo ringraziai per lo scrupolo�quella sicurezza colmava perfettamente il mancato contatto. M�incappucciò il membro aiutandosi con la bocca, poi s�insalivò la mano e si unse il buco del culo.Lo penetrai senza troppa fatica. Eccitato e dilatato com�era mi fece entrare senza troppi complimenti ed iniziai a stantuffarlo, da principio con affondi lenti e ben assestati, poi accelerando colpo dopo colpo. Con la destra brandivo il suo scettro, segandolo, con la sinistra strizzavo le sue natiche ...