Provvidenziale ritardo
Data: 22/10/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Sherazadenight
Il giorno prima È tardissimo...stamattina ho spento la sveglia e mi sono riaddormentata. E ora sono in ritardo. Mi sono vestita in fretta, jeans e camicetta, scarpe sportive. Ovviamente spettinata, sulle guance ancora i segni del cuscino. Di corsa verso l'ufficio, scale salite in fretta...forse riuscirò a evitarlo! Mi siedo veloce alla scrivania, saluto le mie colleghe, mi volto un attimo verso la porta e lo vedo. Accaldata dalla corsa, dal suo sguardo, ho le guance in fiamme e abbasso gli occhi. Non mi capitava da un mese. Per un periodo, sono arrivata sempre in ritardo la mattina. Di pochi minuti, ma in ritardo. Non ho mai pensato potesse essere un problema. Finché non ho ricevuto una telefonata dall'ufficio del personale: il responsabile delle risorse umane voleva parlarmi. Fino a quel momento non avevo mai avuto un colloquio privato con lui. Uno di quegli uomini che ti costringono ad abbassare lo sguardo in loro presenza, a sentirti in soggezione senza motivo. Non ero preoccupata, forse stupita e curiosa, di sicuro non mi aspettavo che, chiusa la porta del suo ufficio, sarei stata sottoposta a una ramanzina degna di un padre severo. Accusata di essere superficiale e irresponsabile, il tutto per quei pochi minuti di ritardo! Mi ha fatto sedere davanti a lui, la scrivania a separarci. Con voce calma, ma autoritaria, ha elencato i miei ritardi degli ultimi mesi. Quell'incontro era da considerarsi un avvertimento, ma se si fosse ripetuto il problema, sarebbero stati presi ...
... provvedimenti. Quando il dott. Domini dice qualcosa, non si fa fatica a prenderlo estremamente sul serio. E l'aspetto fisico riflette l'autorità che emana la sua voce: - circa 40 anni, alto 185 circa, ma soprattutto rigido, spigoloso, spalle solide, labbra dritte, occhi penetranti azzurri, sguardo impossibile da sostenere. Ovviamente nel complesso risulta bellissimo, magnetico...ma irraggiungibile, come fosse corazzato. Il suo modo autoritario di sottolineare il concetto, di riprendere con durezza la mia mancanza, di imporre la disciplina, ha funzionato. Fino a stamattina. Non mi sono accorta della sua presenza mentre entravo di corsa e spero non mi abbia vista. Le mie guance arrossate, la mia espressione colpevole mentre mi ha guardata passando davanti al mio ufficio...mi avranno tradita? Il pensiero di una nuova convocazione da parte del responsabile del personale mi logora. La mattinata passa in uno stato di totale ansia. Il pomeriggio inizio a convincermi del fatto che non si sia accorto del mio ritardo. Poco prima di uscire, arriva l'e-mail di una collega: Ciao Sarah, mi servirebbe il tuo aiuto per archiviare dei documenti che riguardano le tue attività. Possiamo vederci domani mattina in archivio alle 9? Giò Rispondo velocemente: Ciao Giò, ok per le 9! Sarah Appena arrivo a casa accendo la TV e mi siedo distrattamente sul bracciolo del divano. La cucitura dei jeans mi va a premere proprio nel mio punto più sensibile e sento una fitta di piacere. Apro istintivamente la ...