1. Capitano, mio capitano


    Data: 01/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Japu75

    ... tecnica. Gli occhi di una ventina di ragazzi mi si appiccicarono addosso quando entrai dalla porta. “Tu devi essere R***”, esclamò l’allenatore, venendomi all’incontro. “Benvenuto con noi!” disse, stringendomi con forza la mano. Poteva avere una trentina d’anni, era più alto di 1,90, con un corpo molto asciutto e molto scolpito che si intravedeva dalla t-shirt e dai pantaloncini dei colori della squadra. Biondo scuro, occhi azzurro ghiaccio ed era abbronzato – beato lui – per chissà quanti giorni passati a mare. “Così ora siamo al completo. Avevamo bisogno di un rinforzo in attacco”, diceva lui agli altri, mentre io mi sedevo nell’unica sedia vuota in seconda fila, accanto ad un ventenne biondino che mi sorrise e un brufoloso che neanche mi degnò di uno sguardo. Il mister, in breve, terminò il suo discorso, chiedendo a tutti il massimo impegno perché il B*** era stato appena promosso nella prima categoria e potevamo rischiare di far male, ma se fossero stati mantenuti tutti gli impegni e tutti gli sforzi, così come l’anno passato, i risultati non sarebbero mancati. Il novellino ero soltanto io, a quanto pare, per questo il mister mi chiamò, mentre tutti gli altri stavano recandosi nella stanza a fianco per un rinfresco. “Tu sei nuovo e voglio avvisarti subito. Qui non si tollerano errori, tutti devono dare il massimo di loro stessi. Chi non dà il massimo in campo, se la deve vedere con me… - e toccandosi vistosamente, aggiunse: “E con lui…”. Così su due piedi non afferrai ...
    ... il concetto. Concetto che mi diverrà chiaro già dalla prima partita: la squadra tutta, titolari e riserve, al termine della partita, nello spogliatoio, delibera chi è stato il peggiore giocatore in campo. Questi, sotto la doccia, le prende. Non parlo di botte, ma viene inculato dal mister, che è anche capitano e giocatore in campo. Tutti gli altri, dopo che il malcapitato ha soddisfatto le sue voglie insaziabili, possono sborrargli addosso, perché la punizione avviene sotto gli occhi di tutti. Inoltre, il cazzo del migliore in campo, sempre secondo tutta la squadra, prende posto nella bocca del peggiore, mentre il capitano impartiva la “punizione”. Nonostante la brutalità del metodo, i risultati erano visibili, perché nessuno voleva ricevere i 26 cm, con diametro molto ampio, che il capitano-mister aveva in dotazione. Già con i primi di agosto, intensificati gli allenamenti, arrivò la prima partita per la coppa regionale, e io fui messo in panchina per tutto l’incontro. Da lì ho potuto vedere come il capitano-mister era sempre presente per sistemare ogni cosa e di supporto continuo alla squadra tutta, dalla difesa all’attacco. Un trentenne che metteva sotto gamba ogni ventenne e ogni diciottenne presente, con una preparazione tecnica formidabile ed impeccabile. Vincemmo. 3-0. Un ottimo risultato iniziale che lasciava ben sperare. Non fu così dentro lo spogliatoio. Tutta l’incazzatura del nostro capitano venne fuori in urla scomposte contro un centrocampo che faceva acqua. ...