1. La lepre pazza - 3° capitolo - viaggio a n.york


    Data: 01/07/2019, Categorie: Lesbo Autore: Samuela

    ... tranquillità del volo e del soffuso ronzio dell’areomobile che regnava all’intorno.- Feci allora un sogno erotico il cui significato mi fu palese molto tempo dopo.-……..”Mi trovavo in mezzo al mare su di un piccolo battello a motore, ero sola e la prua stava puntando verso una costa…..ero vicina e vedevo ombrelloni e sdraie su cui giacevano, in pose discinte, molte donne intente a darsi piacere.- Notai in mezzo alla moltitudine di quelle coppie in amore una giovane donna che avvicinatasi ad una coppia intenta a baciarsi, strappò letteralmente dalle braccia della sua amante una giovane e bellissima ragazza creola e trascinandola per un braccio la portò con se dentro il folto di una foresta.- Giunta con la mia imbarcazione sull’arenile vidi che tutto era scomparso: davanti a me solo un fitto bosco di palme e piante tropicali.- Nessuno all’intorno: mi sentivo a metà fra una naufraga ed un’esploratrice.- Non avevo alcun timore, ma un vivo desiderio di sapere dove fossi e chi veramente abitasse quelle lande sconosciute che io vivevo intimamente come familiari.- Mi incamminai verso un folto gruppo di piante, entrai nella boscaglia e, con piacevole stupore assistetti ad una scena d’amore fra le due donne che avevo prima visto in spiaggia.- Grande la mia meraviglia nell’osservare che la giovane creola, dal corpo nervoso e ben tornito, stava addosso all’altra con un ginocchio puntato fra le due cosce e la propria vulva in uno sfregare continuo sulla coscia destra dell’amante supina ...
    ... che assecondava armoniosamente ogni movimento.- La scena era bellissima, c’era qualcosa di primordiale e di sacro davanti ai miei occhi.-
    
    Le due amanti cambiarono posizione, si distaccarono l’una dall’altra e la creola, come padrona della situazione si piazzò in piedi e cominciò a masturbarsi velocemente al cospetto dell’altra in posizione adorante.- Vedevo dal punto dove mi trovavo, la fica rosa della creola in mezzo al più grazioso boschetto di peli neri che avessi mai visto.- Sulle lunghe cosce brune colavano due rigagnoletti di umori biancastri.- L’altra, sicuramente più donna, ma altrettanto bella, era in ginocchio a cosce aperte con due o tre dita della mano destra in movimento dentro la sua vulva ben allargata.- La scena era bellissima! Aveva la connotazione di qualcosa di arcaico i cui elementi erano la natura rigogliosa, la sola presenza femminile, il potere dominante della sessualità.-
    
    Non saprei dire quanto durò tutto questo, ma ricordo che allungai una mano fra le mie cosce menandomi il clitoride come una forsennata e, priva di ogni ritegno, in un attimo sborrai urlando di piacere verso le due amanti, ma………..esse erano sparite! Mi spalmai con le mani il frutto del mio piacere sul ventre e sul seno e leccai le dita con la mia proverbiale golosità, poi………….-
    
    Mi svegliai al tocco leggero della mano di una hostess che con un largo sorriso mi porgeva un piccolo panno caldo ed umido per detergermi il viso…..stavamo per giungere a N.Y.- Mi preparai a sbarcare ...