1. Memorie intime - I - Apprendistato della sensualità


    Data: 01/07/2019, Categorie: Etero Autore: Giulia1937, Fonte: RaccontiMilu

    ... suoi silenzi, i suoi ritmi, la sua calda sensualità, la natura mi ha sempre affascinata! A cinquecento metri da casa nostra, oltre un prato lasciato a pascolo, sorgeva una vecchia stalla dove dimoravano tranquille una ventina di vacche da latte. Animali fortunati: nessuno, da quando io ero nata, s�era mai sognato di ucciderle per la carne. A mio padre bastava che producessero il latte necessario per la nostra casa e che facessero bella mostra di sé nei campi circostanti, così erano trattate al pari di animali domestici. Io le adoravo. Mi piaceva moltissimo accarezzarle, chiamarle per nome, dar loro da mangiare un pugno di fieno con le mie mani� avevo anche imparato a mungerle! Così, anche quel giorno, dopo aver dato un� occhiata in giro e accertatami che nessuno mi vedesse, feci una corsa verso l�edificio, sollevai la pesante maniglia e mi chiusi dentro. Mi era stato severamente vietato: - Con un calcio possono ucciderti! Gai a te se ci entri da sola!... � Aveva urlato mio padre, e già una volta m�ero beccata un sonoro ceffone per essere stata scoperta all�interno della stalla. Ciononostante era così forte l�attrazione per quegli animali da indurmi a sfidare l�autorità paterna ed infrangerne le regole. Dopo averle salutate tutte una per una presi un bicchiere e spostai il mio gabellino di fianco alla mia mucca preferita. Non ricordo come la chiamavo, ricordo però che era particolarmente affettuosa, cercava le carezze come un animale da appartamento. Con tutta la delicatezza ...
    ... di cui ero capace allungai una mano verso le sue mammelle gonfie e gliele accarezzai. Erano così morbide, e i capezzoli così grossi e carnosi! Massaggiandogliele con cautela iniziai a mungerla, anche se il latte che finiva a terra era più di quello che riuscivo a far colare nel bicchiere. Finalmente, quando mi sembrò di averne abbastanza, mi abbandonai sulla sedia e sorseggiai quella bevanda squisita. Il sapore del latte appena munto è indescrivibile. Ancora tiepido, dolciastro, leggermente acido.. Chi non l�ha provato non sa cosa si perde! Avevo ancora il bicchiere in mano quando sentii il rumore di passi che si avvicinavano. Mi alzai di soprassalto e in quel momento potei distinguere con chiarezza la voce di mio padre: - Dai, entriamo qua dentro, presto!... � la sua voce tradiva un certo turbamento. Non sapevo con chi stesse parlando, né riuscivo ad immaginare il motivo di tale agitazione, tuttavia non mi soffermai più di tanto su questi pensieri: in quattro e quattr�otto salii una scala a pioli che portava su di un soppalco adibito a fienile e mi nascosi dietro un mucchio di paglia dove non potevo essere vista.. - Dai, entra, presto! Da quel nascondiglio non potevo vedere nulla, tuttavia ero proprio di fronte al portone, perciò sentivo tutto benissimo. Dal fiatone sembrava avesse corso e la cosa mi stupiva: mai l�avevo visto correre o fare attività fisica! Col suo quintale abbondante preferiva starsene coricato sul divano o stare seduto al tavolo da gioco! Li per lì pensai ...
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