1. Memorie intime - I - Apprendistato della sensualità


    Data: 01/07/2019, Categorie: Etero Autore: Giulia1937, Fonte: RaccontiMilu

    ... che doveva essere successo qualcosa di serio, comunque me ne rimasi ben rintanata, con il cuore che batteva all�impazzata, aspettando il momento buono per mettermi a spiare. Intanto mio padre aveva chiuso la porta e aveva messo il catenaccio, quasi avesse paura che qualcuno potesse entrare. Fino a quel momento nessuno aveva aperto bocca. Finalmente il silenzio venne rotto: - Non sai quanto ho aspettato questo momento� Son due settimane che non penso ad altro! Quelle parole mi fecero sobbalzare! Quella voce� la riconobbi all�istante! Era Rosanna, la moglie del custode! La mamma non l�aveva mai potuta soffrire: - Perché ti ostini a tenerla in casa nostra? � rimproverava a mio padre � Se non fosse per quel poveraccio di suo marito� Ha più figli lei di una coniglia! E poi è così sciatta! E come se non bastasse� si atteggia da regina! Sembra quasi che sia lei ad ospitarci in questa casa! Mia madre non aveva tutti i torti. Quella donna, che all�epoca sarà stata sui 45-50 anni era davvero trasandata. Non era una brutta donna, questo no, tuttavia aveva un� aria volgare: piuttosto sovrappeso, manteneva i capelli lunghi, ormai spruzzati di grigio, e indossava perennemente vestitini scuri che lasciavano scoperto più di quello che scoprivano. Mio padre si difendeva dicendo che a lui quella famiglia faceva pena.. Che con tutti quei figli, se li avesse licenziati, sarebbero finiti in mezzo ad una strada� E ora eccoli lì in quella stalla, insieme, da soli� o quasi. - Anch�io non ho pensato ...
    ... ad altro� - rispose mio padre � Vieni qua. Io, nascosta su quel soppalco, non resistevo più. Ero troppo curiosa! Muovendomi lentamente, come se stessi camminando sulle uova, mi girai su me stessa, in ginocchio, fino a che non riuscii a farmi uno spiraglio tra il fieno. Solo a quel punto riuscii a capire tutto, e la cosa mi fece rimanere come pietrificata. Mio padre, appoggiato al portone di legno stringeva tra le braccia, di spalle, la signora Rosanna. Con una mano le massaggiava il seno ancora semi-nascosto, mentre con l�altra aveva già sollevato il vestitino nero e stava massaggiando tra le cosce. Lei, dal canto suo, rideva gorgheggiando come un uccello alle parole che il suo amante le sussurrava all�orecchio e che io non potevo sentire. Potete immaginare la mia sorpresa. Ero come imbambolata: non capivo se la cosa dovesse irritarmi o meno� tuttavia non potevo fare a meno di guardare. Il richiamo del sesso! Solo, non potevo capire cosa intendessero fare! Nella mia ingenuità, credevo che certe cose si potessero (e dovessero) fare solo tra gente sposata. Ora, non capivo come poter interpretare ciò che i miei occhi avidi stavano vedendo: si trattava solo di uno scherzo tra amici? E la mamma�? L�atmosfera, peraltro, era a dir poco surreale: questi due amanti erano immersi in quella stalla, circondati dalle vacche e dai loro muggiti� dalla paglia� dall�odore di fieno e di letame. Forse, tutto questo accresceva ulteriormente la sensazione di sensualità. I miei pensieri, comunque, ...
«1234...8»