1. Tacco 10 .


    Data: 02/07/2019, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    All’ultimo congresso a Milano al Quark Hotel, un ragazzo, Nicola, infermiere pugliese di Molfetta, 30 anni, mi avvicinò complimentandosi con me dopo l’intervento che avevo poco prima tenuto.Mi conosceva già di fama, per aver letto alcuni miei articoli, ma, aggiunse che non pensava fossi così affascinante e sexy. Un complimento, anche se l’approccio non era stato molto elegante. Mi rimase accanto durante le sessioni. Di sottecchi mi scrutava. Anch’io, senza dare nell’occhio lo osservavo: era un bel ragazzo, bruno, atletico. L’interesse che manifestava per me, andava oltre gli aspetti professionali: c’era ben altro, evidentemente. Ho circa 50 anni e sono piuttosto piacevole, molto sexy (molti hanno cercato di avermi, ma io mi sono sempre negata). Dicono di me che sono ancora una gran figa, e quel giovanotto mi voleva conquistare. Pensai che fosse a caccia di avventure e forse aveva voglia di una bella donna matura e nota nell’ambiente. In buona sostanza, di una scopata diversa dal solito. Sembrava preparare l’attacco. Attendevo curiosa e intrigata. La sera, in occasione della cena sociale, ero ansiosa di vedere come Nicola si sarebbe mosso. Mi tirai: abito nero con discreta scollatura, tacco 10 su gamba nuda e arrivai, attirando gli sguardi ammirati dei maschietti. Nicola mi venne incontro, ed intraprendente, mi fece sedere accanto a lui, nei posti che aveva precedentemente occupato. Le mie colleghe mi guardavano da lontano, sghignazzavano e, immaginavo, lanciavano commenti ...
    ... piccanti su di me (“guarda la santarellina, si è procurata carne fresca, guarda come mostra le tette, va là che il cazzo giovane ti piace…”). Nicola mi attirava. Era un giovane animale da preda: rozzo, d’accordo, ma mostrava una forte carica fisica, animalesca. Era interessato al mio corpo: si vedeva da come mi guardava le gambe, i piedi, la scollatura. Uno sguardo spermatico, che mi invogliava a lasciarmi andare. A tavola iniziò una piacevole corteggiamento, fatto di battute via via più allusive, di sfioramenti, di sguardi. Nicola fece intenzionalmente cadere il tovagliolo. Si chinò e nel raccoglierlo, sfilandomi abilmente la scarpa decolleté, mi afferrò un piede, mantenendolo per un po’ prigioniero della sua mano calda. Poi si portò alla bocca le dita con cui mi aveva stretto, e se le baciò visibilmente compiaciuto. Il tocco di quelle dita, di quella intimità, mi diede una piacevole sensazione. Rimasi certamente un po’ turbata, ma fu un attimo, e ripresi a giocare stuzzicandolo: parole sempre più maliziose, doppi sensi e ripetuti sfioramenti della sua gamba con il mio piedino nudo. Mentre all’apparenza nulla accadeva a tavola, sotto il tavolo, invisibile, il gioco della seduzione procedeva spedito.Mi sentivo lusingata di piacere a un uomo più giovane di me e di attizzarlo. Notai che a Nicola si era gonfiato il pacco: davvero notevole. Dovetti resistere alla voglia di toccarglielo. Subentrò in me una spensierata voglia di evasione, che mai, avevo provato nella mia vita, molto ...
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