1. Io, bruno e alessandra - capitolo 5


    Data: 03/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... prendermelo in bocca e lo fece. Quando sentì che era a regime lo lasciò e andò ad allargare le natiche di sua moglie per far posto al mio cazzo.
    
    Probabilmente ne avevano parlato.
    
    Mi portai sopra di lei e dissi a Bruno di guidarmelo all’ano.
    
    - Ora ti inculo. – Ripetei. Come si fa a inculare, senza prima dire "ora ti inculo"...?
    
    Introdussi il glande quanto bastava per abituare l’orifizio alla sua presenza. Quando sentii che la pressione anale era calata, lo spinsi dentro piano per qualche centimetro. Lei cominciò a gemere e a implorare di incularla del tutto. Lo spinsi dentro prima piano e poi di brutto fino in fondo.
    
    So che piace prenderlo così e io mi godetti la differenza che c’è tra la sodomizzazione e la penetrazione. Non solo la presa anulare più forte di quella vaginale, ma anche la posizione. Quando chiavi da dietro, le natiche appoggiano al basso ventre, quando inculi, la natiche stanno intorno all’uccello. E’ il senso del dominio, del potere.
    
    Cominciai a sbatterla dentro e fuori come se la stessi chiavando e lei parve impazzire. Scalciava, graffiava le lenzuola, sbavava, girava la testa come se volesse guardarmi mentre la inculavo. Io proseguii senza requie finché lei non ebbe un orgasmo anale e cominciò a sbattere il bacino in maniera incontrollata.
    
    - Bruno! – Gridai. – Leccami le palle.
    
    Lui corse a farlo e a quel punto mi lasciai andare anch’io fino a venire convulsamente, riempiendo il suo retto di una grande quantità di sperma. Poi, ...
    ... sgonfio, se ne uscì da solo.
    
    Mi gettai di lato, pancia in su. Spossato.
    
    Lei sbatté ancora un po’, poi riprese il fiato e venne ad abbracciarmi mettendo una gamba sulle mie. La abbracciai e restammo a lungo così.
    
    - Ti amo. – Disse poi.
    
    - Ti amo,- dissi anch’io.
    
    Bruno ci abbracciò con delicatezza. – Vi amo anch’io,
    
    Dormimmo per un po’. Mi svegliò lui quando mi accorsi che me lo stava leccando.
    
    - Mi piace il sapore dell’olio lubrificante… - Disse a bocca piena.
    
    L’uccello tornò in resta e lui lavorò solo di bocca fino a farmi venire di nuovo.
    
    - Cinque scopate e dieci pompini per ogni inculata… - Disse ironizzando
    
    - Non tutto nella stessa nottata! – Aggiunsi in rima, e scoppiammo a ridere.
    
    E Bruno?
    
    - Bruno, devi venire anche tu. – Osservai.
    
    - Ci penso io quando vai a dormire, - aggiunse Alessandra. Aveva capito che ero stremato.
    
    Due sere dopo decisi di metterlo nel culo a Bruno, sempre che a lui piacesse.
    
    Lo desiderava ed era felice all’idea.
    
    Stavolta fu la moglie ad aiutarmi. Lo mise in posizione, lo lubrificò lei e vidi che lui era eccitato dall’idea.
    
    - E’ la prima volta che inculo un uomo, - precisai. – Ma ce’è sempre una prima volta…
    
    Lei me lo prese in bocca per portarlo a regime, poi se lo sfilò e lo guidò all’ano di Bruno, il quale già gemeva. Usai la stessa delicatezza e, quando fui dentro per metà, lo inculai di brutto sbattendolo così.
    
    Poco dopo gli avevo riempito il retto di sperma. Lui era eccitatissimo, ma non era ...