1. Io, bruno e alessandra - capitolo 5


    Data: 03/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... venuto.
    
    E allora feci qualcosa che non avrei mai pensato di fare. Ma sono cose appunto che ti vengono lì per lì…
    
    Data la sua ostentata erezione, Alessandra avrebbe dovuto farlo venire con la bocca.
    
    Ma mi mossi io.
    
    Pian piano mi portai nuovamente sopra di lui, gli passai con la guancia sul petto e poi sul ventre, finché non arrivai all’altezza del cazzo. Vi appoggiai il viso e lui sobbalzò. Io gradii la sua reazione e allora gli baciai il cazzo. Lui sobbalzò nuovamente e cominciai a lavorarglielo.
    
    Quando ritenni fosse arrivato il momento opportuno, glielo presi con la mano sinistra e gli abbassai il prepuzio con la mano destra. Una volta scoperto il glande, che si presentava roseo e turgido, prima lo baciai e poi lo presi in bocca, tra la lingua e il palato. Lui mi accarezzava la testa senza saper cosa fare, ma io proseguii.
    
    Abbassai il viso per prendere in bocca l’intero cazzo e ci riuscii. Forse andò oltre la gola, forse no, ma la corsa era davvero lunga, importante. Facendolo scorrere nelle mie fauci, lui sobbalzava come un capriolo. Allora capii che il pompino è in realtà un atto di dominazione e non di sottomissione. Chi lo fa controlla chi lo subisce, è fuori dubbio. Certo è bello stare lì come un pascià e farselo fare, ma l’attore è colui che lo compie.
    
    Mi accorsi che stava per venire dai sobbalzi che faceva con ...
    ... le gambe e le grida sempre più forti.
    
    Alessandra si portò a lui e cominciò a baciarlo sulla bocca. Perfetto.
    
    Poi, con la mano che usavo per tenergli i coglioni, cominciai a sentire i colpi premonitori della prostata che stava per pompare fuori il liquido seminale. Provai la gioia del successo e dopo un po’ sentii il cazzo che pulsava. In pochi attimi dopo il cazzo espelleva a rapiti getti i fiotti di sperma nel mio cavo orale. Cercai ci sincronizzare la mia attività con le pulsazioni e riuscii a ingoiare tutto con grande sintonia.
    
    Quando si sgonfiò, sentii che era finita l’eiaculazione, anche se di liquido ce n’era ancora da sorbire. E lo sorbii. Compresi perché le donne lo fanno.
    
    Tornato a casa mia, feci una doccia e ragionai sul piacevole sapore amarognolo e salato che mi era rimasto in bocca. Non era male, e il fatto che tutto sommato lo avessi gradito non mi dispiacque affatto che fosse rimasto un po’ anche dopo che mi ero lavato i denti.
    
    Di una cosa ero certo: a me piacciono le donne. Ma allora cosa diavolo ci avevo fatto a letto con Bruno? Perché l’altra cosa certa è che i miei due amici mi piacevano entrambi, Bruno e Alessandra.
    
    Non lei donna e lui maschio, ma proprio mi piacevano in coppia e la presenza dell’altro aveva sempre aleggiato nell’aria anche quando mi sono trovato con loro uno alla volta.
    
    (Continua). 
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