1. Un nuovo stallone e una nuova (vecchia) troia (1)


    Data: 03/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    Il viaggio di ritorno da Malta è stato massacrante. L’aliscafo saltava sulle onde e per poco non mi ha fatto vomitare anche l’anima. L’aereo da Catania era pieno di mocciosi che non hanno fatto altro che starnazzare e piagnucolare. Al mio rientro in casa, decido allora di stravaccarmi sul letto a riposare un po’. Non ho neanche la forza di entrare in doccia: dopo una bella dormita, forse, riuscirò a darmi una pulita.
    
    Passano un paio d’ore e un fascio di luce che punta dritto alla mia faccia mi costringe a riaprire gli occhi. Li stropiccio, sbadiglio, mi stiracchio e mi alzo. Vado in bagno a pisciare e poi mi spoglio e mi infilo nel box. L’acqua fredda mi mozza il fiato. Cazzo, dovevo aprirla prima di entrare!
    
    Lentamente si scalda, mi lascio colpire dal getto e mi insapono. D’improvviso, qualcosa oscura la finestra.
    
    “Bentornato, amore!”, mi saluta Enrico.
    
    “Ciao, tesoro! Faccio presto!”, gli rispondo, ma neanche finisco la frase che l’anta della doccia si apre.
    
    “MMMMMMM!!! Vedo che ti sei abbronzato!”, mi squadra il gigantone.
    
    “Chiudi, ché bagno tutto!”, lo rimprovero, ma lui se ne infischia e, senza svestirsi, entra nel box insieme a me. “Ma che fai?”, gli chiedo ridacchiando.
    
    “Tu che pensi? Mi sei mancato un casino! Devo recuperare il tempo perduto!”, mi sussurra mentre si incolla a me e inizia a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio. Le sue labbra scorrono lungo la mia guancia e raggiungono le mie.
    
    Le avvolgono e le succhiano, mentre la lingua si fa ...
    ... strada in mezzo a loro e mi scava in bocca. Una sua mano scivola giù per la mia schiena e si infila nel solco. Un dito tocca la mia rosellina.
    
    “Cazzo, amore! Ma che ti sei preso a Malta, un treno?”, esclama sbigottito Enrico.
    
    “Perché?”.
    
    “Perché il tuo buco è più cicciotto del solito e tutto in fuori! Sembra quasi una figa!”.
    
    “Eheh! Veramente non era un treno solo, ma quattro…”, preciso.
    
    “QUATTRO!!!”, sbotta lui, scostandosi un po’ da me e fissandomi con gli occhi sgranati.
    
    “Sì, e pure belli grossi! Ma uno in particolare era enorme!”.
    
    “Che troia!”, mi insulta, penetrandomi con una falange intera. “Dai, fammelo vedere!”, e mi fa voltare e mi spinge contro la parete della doccia. Si inginocchia alle mie spalle e mi apre le chiappe. “WOW! È meraviglioso!”, si complimenta, e mi dà una lappata lunga e intensa.
    
    “AH!”, mugolo, mentre la sua lingua mi lavora in lungo e in largo sotto l’acqua scrosciante. Poi, la sua bocca mi avvolge tutta la mucosa e la succhia avidamente. Quando ne ha abbastanza, si rialza e si sbottona nervosamente i bermuda. Non appena tira giù la cerniera, il suo cazzo balza fuori prepotente e mi colpisce una natica. Lui lo intrufola nel mio solco e cerca la mia rosellina. Io inarco di più la schiena e divarico le gambe: il glande trova l’ingresso del mio sfintere e vi sprofonda dentro inghiottito dai miei muscoli interni.
    
    “Merda, amore! Entra così bene!”, commenta Enrico, mentre la sua asta percorre il mio orifizio. “Ti sei fatto ripassare ...
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