PIA di nome ma non di fatto
Data: 04/07/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Jean Jacques Sborreau
... non fuma, anzi gli fa proprio schifo, mentre Pia ancora giovane, voleva trasgredire e si fece 2 tiri dalla mia canna. Dopo mezz’ora lei stava sbarellando e Mauro si incazzò con me e con lei, allora lei prese e senza farsi vedere da lui tornò da me sedendosi sulle mie gambe e mi abbracciò dicendomi all’orecchio”Ogni tanto vorrei che Mauro fosse un po’ più come te!”. Non so perché mi riaffiorò quel ricordo in quell’istante ma mi diede lo slancio per prendere con le mani un gambero e porgerglielo alla bocca. Lei subito lo accolse nelle sue labbra mordendolo fino alla base della testa. “Mmmmmm….che buono!” “Davvero?” “Si assaggia” e ripeté il mio gesto identico e io come lei addentai il crostaceo ma ne succhiai anche la testa mentre lei lo teneva e un pezzo delle sue dita finirono nella mia bocca. Lei sgranó involontariamente gli occhi e le gote le si arrossarono tantissimo. Io non mi trattenevo più, ci scambiammo ancora un po’ di giochini culinari, fino a quando presi in bocca delle tagliatelle di mare e gliene porsi l’altro capo, stile lilli e il vagabondo, ci rovesciai sopra un po di limone e cominciai a succhiare mentre lei faceva lo stesso. Il contatto fu ESPLOSIVO, labbra, sapore di mare, limone, la sua lingua calda, rubarsi pezzi di seppia dalla bocca con i denti, riavvolgere le lingue, succhiarsele. La mia mano le afferró la nuca e premette la sua testa verso la mia, mentre le nostre lingue si attorcigliavano e si scioglievano un milione di volte. Con l’altra mano le ...
... accarezzai e le afferra il lungo collo ma le nostre bocche non si staccavano mai. Furono dei lunghi minuti di passione, eravamo entrambi completamente persi nella foga di quel bacio, il mio cazzo era compresso nei miei jeans e sprigionava fiotti di liquido prespermatico. Mi staccai dalla morsa ma le passai il naso dalla bocca, al mento e al collo e appena vidi una goccia di succo di limone che le era colato dalla bocca, la leccai fino a tornare alle sue labbra, dove la sua lingua calda e trepidante stava aspettando di nuovo la mia. Ci riallacciammo, e la feci alzare per farla sedere a cavalcioni su di me. La tirai a me afferrandola per le chiappe rotonde e sode e sentii che un fremito la percorse, allora indugiai ancora un po' sul suo culo, impastando più volte con vigore la sue natiche. Era in estasi e io pure, emise un flebile ma lussurioso "Seee" che mi fece capire che non avrei trovato ostacoli alla mia prossima mossa. Mollai la presa sul suo culo e feci scorrere le mani lungo il costato fino all'altezza degli enormi seni;li le mie mani cominciarono ad accarezzane i tondi lati e sprofondai la mia faccia in mezzo a quei due meloni, mentre le mie mani cominciarono a stringerli con forza. Muguló qualcosa e si avvinghió forte forte a me tenendomi la testa ben pressata tra le tette. Con un colpo netto le tolsi la maglietta e mi trovai quei meravigliosi pezzi di carne davanti agli occhi, a mia completa disposizione. Li succhiai, li baciai, li leccai, ne titillai e pizzicai gli ...