PIA di nome ma non di fatto
Data: 04/07/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Jean Jacques Sborreau
Era un mese che con la mia ragazza eravamo in una fase di down, ci vedevamo poco, ognuno incasinato dagli impegni lavorativi, poca voglia di comprensione verso l’altro e ovviamente poca intimità. Due scopate in un mese, belle e porcose come piaceva a noi per carità, ma dopo 2 anni e mezzo di relazione eravamo comunque abituati a ben altri ritmi. Inoltre lei era tornata alla carica con la storia del fare passi in avanti e che dovevamo cominciare a pensare al futuro magari ad andare a vivere insieme (cioè io a casa sua perché lei già viveva da sola da 6 anni). Tutto assolutamente condivisibile, d’altronde io avevo 33 anni e lei 30, l’amore c’era l’intenzione pure ma il suo pressare proprio in quella fase li ci aveva portato davvero a uno scontro tra due muri. Come una manna dal cielo arrivarono le vacanze di Pasqua, era la fine di marzo e io avevo delle faccende famigliari da sbrigare in Puglia, di dove era originaria la famiglia di mio padre, e così decisi che avrei trascorso le ferie li. Partii in macchina, non avvisai nessuno dei miei amici locali perché volevo starmene almeno i primi giorni per i fatti miei, e dopo 7 ore di viaggio mi ritrovai davanti al cancello della mia casetta pugliese, sul lungomare della zona residenziale di una paese che viveva principalmente d’estate. Tempo pessimo, non freddissimo ma cielo grigio e pioggia a intermittenza: aprii casa lanciai il borsone in mezzo alla sala, corsi ad accendere il riscaldamento dato che la casa era chiusa da più di ...
... 5 mesi e mi accasciai sul divano con una copertina a riprendermi dal viaggio che era iniziato alle 6 del mattino. Mi risvegliai due ore e mezza dopo ancora assonnato ed infreddolito ma notai subito che la casa si era già scaldata abbastanza. Cominciai a chiedermi perché mi trovavo li, da solo, che cazzo pensavo di fare?Trovare me stesso nella solitudine della mia casetta delle vacanze? Ok staccare da tutto e svagarsi ma in un posto dove non c’era anima viva nel raggio di un paio di chilometri? Per di più il tempo era una merda. Comincia a scorrere le liste di amichette di intrattenimento nei siti che tanto avevo frequentato prima di Valeria (la mia ragazza), ma non mi entusiasmai comunque, avevo la libido sotto i piedi. Mi alzai a fatica e andai a vedere come era messa la dispensa: ovviamente vuota, solo 2 pacchi di spaghetti in fondo agli scaffali e una latta di olio. L’idea di andare a fare la spesa in puglia mi è sempre pesata meno che a Milano, perché i prodotti tipici e il pesce fresco, di cui sono ghiotto mi incentivavano nel prendere la macchina e dirigermi al supermercato più vicino. Quando uscii vidi che il tempo era sempre brutto e il cielo continuava a gocciolare, neanche il meteo voleva aiutarmi. Guidai fino al supermercato e una volta dentro, presi un cestello e mi diressi subito al bancone dei prodotti tipici: in men che non si dica avevo riempito il cestello di taralli a tutti i gusti, focaccia e qualsiasi tipo di latticino. Girovagai ancora per le corsie per ...