1. Il girone della m – atto quarto - "il bidet all’amico di lui"


    Data: 05/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    “Che schifoso”, “Ma non capisco perché si scrivono queste cose” “Un opera degna di essere studiata, questo CUMCONTROL è la rivelazione dell’anno” “Raccapricciante” “Per me fa schifo” “Incommensurabile”..”Personalità eccitata” “Linguaggio desueto” ”Grandioso ed eccentrico, un’opera monumentale quella di CUM”. “Eccentrico e sofisticato. Scurrile””Un porco d’altri tempi””Dovrebbero lapidarlo””Sofisticato e sozzo. Non per tutti””Un pazzo” “Un grande” “Grazie di esistere”
    
    Vedete? Questi sono solo alcune delle cose scritte sull’opera del vostro autore.
    
    Vedete, il vostro Autore lascia trascorrere anche mesi tra una parte e l’altra, perché il buon pasto si cucina lento...
    
    In altri termini, non capirete l’Opera di CUM senza aver letto l’Opera pregressa. Qualcuno lo sta facendo. Studiate ragazzi, studiate tanto.
    
    Tuttavia eccomi qui, tra di voi, in Magna Apparizione. No vi prego, non inginocchiatevi… Entro nelle vostre vite a suon di Fanfare, su una biga trainata da dodici elefanti, tra folle festanti e pioggia di petalo di rose, nella luce accecante dell’arena.
    
    Indosso per voi la migliore delle mie uniformi. Porto le redini del carro. Ho un clistere che ho confitto nell’uretra cui abbevero i miei schiavi assetati che seguono il corteo…e reggo nelle mie mani la somma arte della scrittura, quella porno e blasfema che il mio popolo agogna.
    
    A frustate. Fate spazio ai pachiderma. Il grande carro di CUMCONTROL entra nell’arena )))))))))))))))
    
    E che ai Ludi si dia ...
    ... inizio..Suonino le trombe.
    
    IL GIRONE DELLA M – ATTO QUARTO
    
    IL BIDET ALL’AMICO DEL MIO LUI
    
    Dopo qualche minuto fece capolino dietro la porta del cesso.
    
    “Ho finito la carta igienica”. Gli portai la carta igienica. Dalla porta socchiusa lo guardai di schiena mentre in piedi con una mano stirava la chiappa e con l’altra nettava il buco.
    
    D’un tratto Riky sopraggiunse alle mie spalle e mi spinse nel piccolo cesso domestico. Tommaso si voltò, mentre interdetto e con una mano tirava giù l’acqua dello sciacquone. Nel piccolo ambiente l’odore di cacca fu sopportabile.
    
    Riky mi fece accostare all’omone e mi disse “tastagli il cazzo”.
    
    Tommaso respirava con affanno. Era in fondo un timido. Aveva le mani gelate. Gli calai le mutande bianche, inzuppate di macchie paglierino sul davanti.
    
    La minchia di Tommaso era un cilindro venoso allo stato molle. Scappellato di nerchia e due grossi testicoli come cocomeri.
    
    Non ci volle molto perché il membro di Tommaso prese ad irrobustirsi e si levò nell’aria con tutta la sua potenza mattutina. Nel piccolo cesso eravamo in silenzio.
    
    “Sfilagli la cappella”mi disse Riky.
    
    Riki conosceva le abitudini igieniche dell’amico ma per me fu sorpresa osservare la formaggia sotto le creste del glande. Era composta da numerose stratificazioni, dal bianco a tutte le sfumature del giallo.
    
    Quegli accumuli di materia pregressa presero a alzarsi nell’aria l’odore malsano che tutti noi conosciamo. Mi inginocchiai di fronte al membro.
    
    “Mi ...
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