Una serata al cinema
Data: 06/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Elena Anele
... sguardo mi fece subito notare l'imbarazzante particolare. Quando con gesto deciso e plateale richiusi la cerniera fino al collo, lui arrossì. Dopo averlo ammonito con un'occhiata, lo condussi al capanno dove recuperò il suo orologio. Lo indossò soddisfatto giustificando l'intrusione, spiegandomi che si trattava di un regalo della sua ragazza che avrebbe visto quel pomeriggio. Giunto al cancello, prima di varcarlo e allontanarsi, si voltò per un paio di secondi e mi rivolse uno sguardo "indiscreto", privo di discernimento morale. Per un attimo i nostri occhi si allinearono. Mi specchiai nei suoi. Era un ventiduenne molto bello. Alto circa un metro e ottantacinque, capelli neri e occhi scurissimi, con spalle larghe e vita asciutta. Un fisico da calciatore. Dopo un lunghissimo istante si voltò e il cancello si richiuse dietro i suoi passi. Restai nuovamente sola ma ero turbata. Quel suo sguardo era scivolato lungo il mio corpo dai capelli alla punta dei piedi. Mi ero sentita spogliata dai suoi occhi. Ormai non avrebbe avuto nessun senso tentare di recuperare il sonno. Feci una doccia e affrontai il resto della giornata. Di tanto in tanto, sentivo la mia fronte imperlarsi al pensiero di Andrea, dei suoi occhi e dei suoi... pettoriali, e cercai di distrarmi e dedicarmi alle mille cose che rimando al sabato. La giornata passò velocemente. Dopo una rapida videochiamata con Paolo, ormai ben sistemato nella sua stanza d'albergo, mi organizzai per la cena. Non avevo voglia di cucinare ...
... solo per me e decisi di impiattarmi qualcosa di freddo per poi andare al cinema e là magari, completare la "sana" dieta comperando qualche caramella gommosa e un bicchiere di pop-corn. Un paio d'ore dopo mi accomodai in ultima fila in una delle sale del Multicinema. Avevo scelto una commedia italiana. Cercavo qualche risata e un tocco di sentimentalismo che non guasta mai. Pochi istanti prima che calassero le luci "mitragliando" gli spettatori di spot e trailer, maldestramente feci cadere la bottiglietta d'acqua che rotolò sotto il sedile avanti al mio annaffiando la moquette. Mi chinai per raccoglierla. In quel momento abbassarono le luci e dovetti "comicamente" trafficare per recuperare tappo e bottiglia. Nella penombra della sala vidi seduta nella fila davanti a me una coppietta, leggermente accentrata, mentre io mi posiziono sempre defilata, in barba alla numerazione. Probabilmente non si erano accorti di me mentre ero chinata. Questa mia ipotesi venne confermata già allo scorrere dei titoli di testa, quando fra i due ragazzi iniziarono le effusioni. Sicuramente si erano seduti curanti e convinti di non avere nessuno alle spalle per poter fare i loro comodi nel buio della sala, lontani da occhi indiscreti. Tutto questo mi causò un lieve disagio e cercai di concentrarmi sul film anche se di tanto in tanto mi cascava lo sguardo sui loro baci appassionati. Lo schermo irradiò una scena con una forte luce bianca, illuminando per pochi attimi il viso del ragazzo e lo riconobbi: ...