1. Esperienze cinesi


    Data: 07/07/2019, Categorie: Lesbo Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69

    Mio figlio, per tenermi lontana da sua moglie, dalla quale si sta separando, per paura che io le dia dei soldi, mi ha portato con se in un viaggio d’affari in Cina dove, a Shangai, avevo fatto le stesse cose che una donna ricca fa qui in Italia, compreso il massaggio tonico e rilassante. Ero coricata prona, con le natiche coperte dall’asciugamano e la seduta volgeva al termine, quando sentii il leggero passaggio di un delicato polpastrello, che partendo dal clitoride accarezzava le piccole labbra della mia vagina e si soffermava sul buchino grinzoso, dandomi un brivido di piacere. Non avevo alcuna reputazione da salvaguardare, allora sospirai voluttuosamente, ben sapendo che la mia seduttrice aspettava soltanto il mio segnale, per proseguire.
    
    Con mio marito era sempre stata una questione di sveltine, cazzo in fica a letto, qualche pompino mentre vedevamo la TV e poiché economicamente dipendevo da lui, mi aveva regalato un vibratore, facendomi capire che gli unici tradimenti che potevo permettermi erano quelli col vibro come partner e per anni i miei orgasmi li avevo avuti soltanto con loro, poiché me ne regalava uno da aggiungere alla mia ricca collezione a ogni ricorrenza dell’Epifania, poi finalmente la vecchina con la falce se l’era preso, io ero diventata padrona di considerevoli sostanze, tuttavia ormai avevo superato e di molto i cinquant’anni. Adesso però sentivo il dito della massaggiatrice che passeggiava dentro il solco delle natiche, una leggera pressione ...
    ... quando raggiungeva il foro grinzoso, che fino a quel momento aveva solo provato il contatto con la carta igienica, desideravo provare l’ebbrezza della penetrazione che però lei non s’azzardava a fare e allora allungai la mano all’indietro, le ghermii il polso e la costrinsi a infilarmi la falange nel culo e fu l’imput che scatenò la sua lussuria. Mi rivoltò in posizione supina, intinse le dita dell’altra mano nella ciotola dell’olio profumato e trasformò la mia vagina in una sorgente di orgasmi che si susseguivano a ritmi intermittenti. «Kiss, kiss mi!» L’implorai e allora, la stessa mano che mi aveva violato il culo, divenne padrona della mia vulva che scopava freneticamente con quattro dita, intanto che si chinava a regalarmi la sua lingua e stringeva fra il pollice e l’indice un mio capezzolo, procurandomi quel tipo di dolore che aumenta l’intensità del piacere. Rasentai il deliquio, quando avvertendo che stavo per raggiungere l’orgasmo supremo, scollò dalla mia, la sua bocca che sostituì la mano, che a sua volta si trasferì nel culo e spinse il dito in profondità. I suoi movimenti avevano un sincronismo perfetto, mi faceva sempre sentire sull’orlo del devastante piacere che sarebbe deflagrato quando avrebbe voluto lei. Le dita strizzavano prima l’uno poi l’altro capezzolo tirandoli verso l’alto, la bocca sul clitoride sfoggiava tutte le carezze labiali provate su centinaia di fiche, la lingua agiva indisturbata, accarezzando il clitoride per poi spingersi rigida dentro, simile ...
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