Esperienze cinesi
Data: 07/07/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Mirosa
... prendeva cura del mio culo. Credevo che un dito nell’ano fosse il massimo ma neppure immaginavo quali sensazioni inebrianti potesse dare una lingua esperta che lo leccava e che cercava d’intrufolarsi dentro, allora lo dilatai perché potesse penetrarlo. Nel frattempo la mia iniziatrice fece lo stesso col culo di colei che era sotto di me. Era bella la sensazione che mi davano i piedi così sapientemente succhiati sublime quella della lingua che giocava col mio culo, intanto che quattro dita s’infilavano nella fica cercando di fare entrare tutta la mano allora, smisi un attimo di leccare per dire:«Yes, yes!!!» Un dolore intenso ma di breve durata mi deflagrò nella vagina che accolse la mano che si chiuse a pugno, e col dito medio teso che mi martellava l’utero, iniziò a scoparmela, roteando il polso. Era davvero troppo e urlai il mio godimento nella fica che stavo lappando, ricevendo in bocca ripetuti getti di un qualcosa di vischioso, che sicuramente non era urina.
Mi accorsi che i miei piedi non erano più oggetto d’interesse, la mano uscì dalla vagina lasciandomi un ...
... vuoto dentro, poi sentii violarmi l’ano, allungai la mano all’indietro per scoprire che di trattava un pene, tuttavia nello stato di massima eccitazione in cui ero non mi formalizzai, anzi lo aiutai nella penetrazione. Il glande entro con relativa facilità così come la rimanente parte del cazzo, poi il sodomizzatore iniziò a scoparmi con intensità, si abbassò su di me e mi sorprese la pressione delle sue tette schiacciate sulla mia schiena. Un uomo con le tette? Mi andava bene qualsiasi cosa, ormai il culo era diventato l’epicentro dei miei orgasmi, che si sovrapponevano l’uno all’altro a ritmi vertiginosi.
Questi giochi si protrassero per i rimanenti ventuno giorni che rimanemmo a Shangai dove spesi molto ma molto di più, di quanto avrei potuto dare a mia nuora.
Tornai a casa certa che avrei trascinato nelle mie stravaganze erotiche, Brunella, Carolina e Daniela, le amiche del "bridge", erano tre candelotti di dinamite pronti a esplodere, che aspettavano soltanto che si desse fuoco alle micce… fu propio per quello scopo che feci una buona scorta di accendini.
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