1. 154 - Anthology Alessia - Alessia e l'egiziano Khafra


    Data: 09/07/2019, Categorie: Etero Autore: ombrachecammina

    ... scoperto. Il corpo abbronzantissimo della donna era anch�esso interamente lucido di crema. Non diedi la mano al ragazzo che comunque si presentò dicendomi di chiamarsi Khafra.Uscimmo da lì e girammo attorno passando davanti ai vari negozietti, ci trovammo così nel bar dell�hotel. In questo locale si poteva consumare senza mai pagare. Presi un caffè e lo giudicai peggio di quello che avevo bevuto in aereo. Diletta mi disse che era meglio pendere il caffè pagandolo magari due euro, al bar della Lavazza che c�era sotto, di fronte al ristorante.Erano le tredici quando, assieme a Diletta ci aggregammo agli altri animatori. Era in pratica un ristorante self service con una scelta pressoché illimitata di portate. Ti potevi servire di tutto ciò che desideravi senza alcuna limitazione, la stessa identica cosa per le bibite e i vari beveraggi non alcolici. La sera, mentre stavo in camera mia a riposarmi un po�, sentii bussare alla porta della stanza. Aprii e fuori vidi Diletta, mi chiese il permesso di entrare e poi mi domandò se per me andava bene che al posto della nuova arrivata, veniva lei in camera con me. Lei mi disse che la collega che con lei condivideva la camera russava e che aveva chiesto il permesso alla capo animazione per il trasferimento.Visto che la responsabile era d�accordo si era permessa di venire da me a chiedere.Vidi che fuori della porta c�era un facchino con alcune valige. Era evidente che si aspettava una risposta positiva e in effetti così fu, le ...
    ... confermai il mio consenso abbracciandola con affetto, lei ricambiò e poi fece cenno al ragazzo di portare dentro i suoi bagagli.Dopo una decina di giorni di fatiche immani, finalmente mi fu assegnato un giorno di riposo ed io lo sfruttai prendendo il sole e non facendo assolutamente nulla. Verso le sedici, il sole iniziò rapidamente a tramontare e dopo mezzora il buio prese gradatamente il sopravvento.Decisi di andare in camera a farmi una doccia e poi, se avessi trovato posto, magari sarei andata a farmi fare un bel massaggio dall�amico Khafra. Feci la doccia e mi rivestii, quindi scesi al primo piano e bussai alla porta del centro benessere. Lui, il bello, mi aprì l�uscio e mi sorrise con un sorriso smagliante. Chiesi se aveva un posto per un massaggio e lui mi disse che fino alle diciotto era libero. Mi disse di spogliarmi e di rimanere con solo le mutandine.Misi a nudo il mio corpo e con orgoglio gli mostrai le mie belle tette. Lui, con gli occhi, mi accarezzò da capo a piedi e poi mi fece sdraiare prona sul lettino. Le sue mani morbidissime mi arrotolarono l�elastico delle mutandine e mi infilarono i lati fra le chiappe. Lo percepii poi sfiorare la mia pelle arsa dal sole spalmandomi una specie di gel che mi dava un senso di freschezza indicibile. Entrambe le mani nell�incavo dei miei fianchi, esse risalirono e mi sfiorarono la parte esterna delle tette. Era trascorso quasi un mese, dall�ultima volta che un uomo mi aveva toccata e il desiderio, nel frattempo, si era di molto ...
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