154 - Anthology Alessia - Alessia e l'egiziano Khafra
Data: 09/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: ombrachecammina
... accumulato. Ancora le sue mani delicate a lambire il mio seno e ancora in me la risposta umida che mi si andava propagando fra le gambe. Ora lui scivolava verso il basso, passando sulle mie natiche e proseguendo lentamente sulle cosce, sentii i pollici che mi accarezzavano il sensibilissimo interno coscia, poi le mani scorrevano più giù sui polpacci e quindi sulle piante dei piedi. Una musica araba di sottofondo si propagò nell�aria e rese l�atmosfera più sensuale e coinvolgente. Percepii le sue mani premere con più forza e continuare inesorabilmente a salire verso i miei punti più sensibili. I pollici fra le mie gambe, più all�interno di quanto non fossero passate prima, passarono sulle mutandine prima, contro la mia figa bagnata e poi vellicarono il mio buchetto posteriore. Proseguì e prese praticamente in mano i globi del mio culetto, solcando il canale centrale ancora con i pollici. Quelle mani così delicate e al tempo stesso così forti ed energiche mi facevano impazzire. Risalì ancora lungo la colonna vertebrale ed io sentii chiaramente un gran benessere pervadermi l�intero corpo. Massaggiò poi a lungo sulla cervicale, quindi con minor pressione mi accarezzò il collo fin dietro le orecchie. I pollici si soffermarono dietro l�incavo delle orecchie e formando dei piccoli cerchi li massaggiò con molta delicatezza. In perfetta lingua italiana, mi disse di girarmi, io lo feci, lui si dedicò alle mie mutandine arrotolando l�elastico fino a pochi centimetri dalla mia allagata ...
... fighetta, poi si spalmò sulle mani il gel rinfrescante e me lo sparse su tutta la parte anteriore del mio corpo. Si spostò poi in fondò al lettino e iniziò a massaggiare magistralmente i piedi. Ogni tocco e ogni scivolamento provocava in me l�aumento della mia umidità e l�indurimento, ora ben visibile, dei miei tumescenti capezzoli. Lasciò i piedi, si posizionò alla mia destra e proseguì senza soffermarsi troppo, sul pèrone, superò le mie puntute ginocchia e con i soliti pollici, come se facesse un movimento alla moviola, massaggiò l�interno coscia e sempre con quelle dita unite premette in modo sensibile sulla fessura bagnata che si evidenziava fin troppo chiaramente sulle mie mutandine. Non riuscii a trattenere un gemito, lui lo percepì e continuò come se nulla fosse il suo percorso. Dal pube si spostò a massaggiarmi il ventre e poi incontrò le mie costole sporgenti, quindi giunse sulle mie colline desiderose di affetto. Un altro gemito un poco più prolungato accolse i palmi delle sue mani sui miei capezzoli. Formò dei cerchi su di essi ed io risposi allungando la mano destra e con il dorso gli sfiorai intenzionalmente la �galabya�, fu una grande soddisfazione percepire la sua erezione premere contro la mia mano. Lo guardai negli occhi, aveva lo sguardo offuscato e intorpidito dalla passione, gli accarezzai l�irsuto viso, le sue dita mi attanagliarono per un brevissimo istante, fortemente i capezzoli. Gemetti spudoratamente, lui si allontanò da me giusto il tempo di chiudere ...