Un'avventura a tre, nel boschetto parking
Data: 12/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: martinobisex
... prima cercai di muovermi dolcemente, ma poi la foga mi stava portando ad aumentare il ritmo, lui mi fermò subito pregandomi di fermarmi, perché altrimenti avrebbe schizzato subito talmente era eccitato, voleva godersi il più possibile l’incontro.
Mi fermai subito, anche se la tentazione di farlo schizzare c’era, di farmi schizzare tutto addosso, ma aveva ragione lui, bisognava procedere lentamente e gustarci il più possibile questi momenti. Devo ammettere che la dolcezza di questo ragazzo era impressionante.
Restammo quindi, per un po’ ad accarezzarci e a baciarci, toccandoci vicendevolmente i nostri cazzi.
Ad un certo punto vidi che un’auto gironzolava intorno al parcheggio, quasi a cercare qualcuno, cercammo di metterci in modo di non farci notare, ma poi il ragazzo mi fece notare che era il suo amico che aspettava, infatti dopo un paio di manovre l’auto si parcheggiò li vicino, e subito squillò il suo cellulare, ma non sapeva se rispondere o no, io gli feci capire di rispondergli tranquillamente e se non aveva problemi di dirgli pure dove eravamo e cosa stavamo facendo.
Decise allora di rispondergli e gli spiegò la situazione, nel silenzio della notte nel parcheggio, riuscivo a sentire anche la voce dall’altra parte, e sentii che gli rispose, “voi continuate tranquillamente, io me ne resto qui in auto, poi quando avete finito ci vediamo” lui rimase sorpreso della risposta, ma gli rispose che se voleva venire anche lui, non ci sarebbero stati problemi, e che ...
... anch’io ero d’accordo.
Poi spense il telefono e dicendomi “faccia come vuole” ricominciò a baciarmi, e con le mani ricominciò ad accarezzarmi sulla schiena fino ad arrivare fino al culo, quindi dopo avermelo accarezzato un po’, andò ad intrufolarsi tra le chiappe fino ad arrivare al buco. Con un dito si mise a stuzzicarlo, provocandomi del piacere, quel piacere che ogni tanto anche a noi piace sentire, quello di sentirsi penetrati. Il mio cazzo ormai era al massimo della durezza, l’eccitazione era fortissima, quindi lui si riabbassò prendendomelo in bocca di nuovo e continuando con quel dito che lentamente mi stava penetrando, ero al massimo non sapevo come trattenermi dal fare qualcosa, ero ormai vicino alla voglia di farmi infilare quel suo cazzo duro, volevo sentirmelo entrare dolcemente. E proprio in quel momento notai un’ombra avvicinarsi, era il suo amico, che si era piazzato lì in piedi di fianco a guardarci, ovviamente anche lui seminudo e con il cazzo in mano. Non partecipava, guardava e basta e come al solito, il fatto che qualcuno mi guardasse mi faceva aumentare l’eccitazione, volevo sdraiarmi per stare più comodi, ma era impossibile in terra era pieno della resina degli alberi, glielo feci notare e lui subito mi propose di salire sulla sua auto, era quella monovolume dal quale si nascondeva all’inizio, infatti ci staccammo e subito sull’auto aprì la portiera dietro e si sdraiò subito, aveva capito quello che volevo.
Infatti non ci pensai poi molto, gli chiesi ...